EA7 Milano-Dinamo Sassari, le pagelle – Lawal signore delle plance, Logan si accende nel finale. Meo, è la tua notte
D. Logan 7 - Non esattamente dominante, specie nelle prime battute, dove accusa difficoltà al tiro dalla lunga distanza. Quando il gioco si fa duro, però, risponde presente: apre l’overtime con una gran tripla e poi trafigge la difesa dell’Olimpia con una penetrazione da sinistra, dando un preciso indirizzo all’overtime. Dopo i suoi canestri, Milano perde fiducia e, come sempre quando affronta la Dinamo, entra in uno psicodramma che le costa la sconfitta.
E. Sosa 5,5 - Entra con la consueta faccia tosta, ma sbaglia tanto. Stava per costare carissima, allo scadere dell’ultimo quarto, la disattenzione a rimbalzo su Cerella. Per fortuna sua e della Dinano Sanders ci mette una pezza.
M. Formenti s.v. - Impiegato troppo poco per un giudizio.
R. Sanders 6,5 - E’ al posto giusto al momento giusto, ed è tutto quello che conta. Potrebbe aver realizzato il canestro più importante nella storia della Dinamo Sassari. Proprio lui, che appena tre settimane fa sembrava ai margini di un gruppo che rischiava l’eliminazione al primo turno per mano della matricola Trento. Sembra passata una vita.
G. Devecchi 6 - Dieci minuti di impatto dal punto di vista dell’agonismo e della determinazione.
S. Lawal 9 - Sono lontani anni luce i giorni in cui veniva accolto con delusione dal pubblico sassarese, che si aspettava l’omonimo (ma ben più celebrato) Gani. Non esiste aggettivo per definire la sua prova a rimbalzo (21 in totale, con 12 punti realizzati): un’autentica piovra contro la quale Banchi non riesce mai a trovare le contromisure adatte. Ci mette atletismo, intelligenza (sa sempre scegliere la posizione giusta per eludere il tagliafuori) e, soprattutto, cuore: è lui l’uomo copertina di questa eroica Dinamo Sassari. Gani who?
M. Chessa s.v. - Non entra in campo, ma lui – sassarese doc – sarà stato forse il più emozionato alla sirena finale.
J. Dyson 6,5 - E’ il top scorer con 21 punti , ma tira male (4/17 da due, 3/8 da tre) e in alcune circostanze tende a calamitare troppo i possessi offensivi mandando fuori giri l’attacco. Nonostante tutto, è protagonista di diversi lampi di classe che lo eleggono tra i protagonisti della gara. Sbaglia appositamente il secondo libero a pochi secondi dal termine dell’ultimo quarto. Stessa cosa non si può dire del piazzato successivo, ma tutto è bene ciò che finisce bene.
B. Sacchetti 6,5 - Energia e sostanza. Non ha paura di prendersi responsabilità in attacco quando la palla capita dalle sue parti. Bravo.
M. Vanuzzo s.v. - Il capitano si gode dalla panchina il successo. Chissà se lo avrebbe mai immaginato, quel giorno dell’estate 2006…
J. Brooks 7 - Quasi non ci si accorge della sua presenza, ma poi, quando si va a guardare le statistiche, il miglior plus/minus è il suo. E non è assolutamente un caso. Magistrale nell’ultima parte di gara, con un gioco da tre punti che taglia le gambe all’EA7.
K. Kadji 5,5 - Serata subito in salita a causa dei problemi di falli. Difficile però chiedergli di più dopo le ultime tribolate settimane.
all. M. Sacchetti 9 - E’ arrivato il momento di levarsi il cappello, e magari anche di porgere delle scuse. Già, perchè è inutile nasconderselo: quando tutti lo etichettavano come fondamentalista del run&gun, incapace di variare il tema della sua pallacanestro, il buon Meo ha buggerato tutti disegnando una squadra quadrata, tignosa e capace di vincere una gara 7 contro i campioni d’Italia uscenti tirando con appena 9/33 dall’arco. Nel corso della stagione ha saputo tenere a bada un gruppo fatto di tante personalità forti e difficili da conciliare, ed è un altro dei suoi indubitabili meriti. Questa finale è il suo capolavoro: Sacchetti è un allenatore completo, non più soltanto il profeta del “corri e tira”. Una lezione da tenere a mente per il futuro.
Roberto Rubiu