L’involuzione di Matteo Mancosu e i facili detrattori: ora bisogna tornare a correre

Matteo Mancosu, attaccante del Bologna da gennaio 2015

Matteo Mancosu, attaccante del Bologna da gennaio 2015

Si augurava certamente una Pasqua di ben altro tipo Matteo Mancosu, arrivato a gennaio al Bologna, dal Trapani, per conquistare finalmente sul campo quella Serie A che sembrava ad un passo grazie al calciomercato. Durante l’ultima sessione, l’attaccante cagliaritano (nato il 22 dicembre 1984) era stato vicinissimo al Cagliari, poi i mancati accordi nel triangolo formato da rossoblù-Trapani e procuratore avevano fatto tramontare l’ipotesi di un ritorno in Sardegna. Così era stato il Bologna, da subito (nel gennaio 2015) più motivato di tutti e convincente per le controparti, ad assicurarsi le prestazioni dell’ultimo capocannoniere cadetto.

 

 

Arrivato alla corte del discusso Diego Lopez – il suo Bologna è secondo a -12 dal Carpi e a +3 dal Vicenza, ma non entusiasma – Mancosu non ha mai inciso, facendo la spola tra campo (339′ totali), panchina e tribuna (in 4 occasioni) e rimanendo senza gol nei primi due mesi abbondanti di avventura felsinea. Non l’ha aiutato il fatto di arrivare in una rosa già lanciata, già fortissima e modificata in maniera robusta, con un allenatore che tuttora usa con parsimonia i rinforzi invernali. Non l’hanno aiutato mesi di allenamenti a singhiozzo già in Sicilia, alle prese con una condizione fisica lontana da quella ottimale che lo aveva portato a segnare 44 reti nelle precedenti due stagioni. Non hanno certo favorito la prosecuzione nell’esplosione le motivazioni ai minimi termini già dall’estate 2014, quando il salto nell’agognata massima serie pareva certo.

Matteo Mancosu, a un passo dal Cagliari, ha poi firmato col Bologna

Matteo Mancosu, a un passo dal Cagliari, ha poi firmato col Bologna

E invece ogni discorso tramontò, da quelli col Cagliari ai vari inerenti Parma (e meno male…), Verona e Torino. Sei mesi da separato in casa in Sicilia (10 gol non sono comunque da buttare via), il sogno non realizzato, anche se sembra davvero mancare poco per approdare finalmente al piano di sopra con un Bologna stellare. Matteo Mancosu si augura di farlo da protagonista, con un cambio di marcia nel finale. Non sarà facile scalare le gerarchie, ma sarebbe importante per presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione con le credenziali adatte per giocarsi le sue chance. E per dare fiato alla grande aspirazione, mai celata, sicuramente ambiziosa: convincere Antonio Conte a portarlo ad Euro 2016.

Dopo le ultime magre, sarebbe sin troppo facile (e molti tifosi già lo fanno) dire che Matteo Mancosu non avrebbe fatto al caso del Cagliari, che sia stato un bene puntare su altri (Duje Cop) a gennaio per rinforzare la truppa rossoblù, che Mancosu non sia un attaccante da Serie A, anche se non l’ha mai giocata. La realtà è che i treni talvolta passano e vanno sempre colti con la prontezza con cui sotto porta si riesce a buttarla dentro. La stagione di Mancosu era cominciata male, con le valigie pronte e disfatte, la testa lontana da Trapani e l’attesa di gennaio. Quindi il Bologna, non la prima scelta, allontanata fino all’ultimo, per poi doversi adeguare. Ora si riparte, è doveroso calarsi nella mentalità e nella voglia di inseguire ancora il sogno, come Mancosu ha sempre fatto.

Fabio Frongia

Ti potrebbero interessare anche...

Commenti