Dinamo Sassari, Meo Sacchetti: “Bando alla sufficienza. Differenze tra Sardegna e Sicilia? Gli spaghetti ai ricci…”

Meo Sacchetti, allenatore della Dinamo Sassari

Meo Sacchetti, allenatore della Dinamo Sassari

Consueta conferenza stampa del venerdì per Meo Sacchetti, che domenica al Pala Serradimigni ritroverà la sua Dinamo Sassari reduce da 7 successi in fila e quell’Orlandina Basket alla cui guida fece innamorare tutti del suo “run&gun” con un esecutore d’eccezione: Gianmarco Pozzecco. Nella Club House biancoblù di via Nenni, il coach di Altamura ha presentato il match (2 sconfitte tra pre-season e andata per i sardi) e risposto ai giornalisti presenti.

Sono state ben sette le vittorie consecutive dopo il Banvit, ed è stato certamente evidente il miglioramento del rendimento difensivo. “E’ aumentata sicuramente l’intensità, in difesa non abbiamo più fatto degli sprazzi, ma per battere Milano bisogna giocare così. Però un passo avanti è stato fatto in questo, adesso bisogna continuare così e giocare meglio di come è stato con Pesaro”. Ma è solo merito dell’intensità o è anche il maggior talento? “Il talento lo abbiamo sempre avuto, adesso abbiamo sicuramente un periodo in cui riusciamo a stringere ed a decidere la partita. Per ora i blackout che abbiamo subito non sono stati pesanti come quelli del girone di andata”.

Capo d’Orlando ha un attacco che segna pochissimo, ma allo stesso tempo una gran difesa. “Con Capo d’Orlando ci abbiamo giocato e perso due volte, io penso che bisogna valutare il discorso della miglior difesa e del migliore attacco facendolo in rapporto ai possessi, perché fare un discorso solo sul miglior attacco con tanti possessi o peggior difesa solo sui numeri per me non ha molto senso. Loro hanno avuto dei problemi fisici, sono costretti a giocare con Campbell da quattro, vista l’assenza di Soragna, quindi possiamo approfittare del fatto che giochi fuori ruolo”

 

 

Hanno anche più chili rispetto all’andata. “Sì, è logico, hanno una guardia, Basile, molto più bravo nel tiro da fuori. Ma non è questo il problema, noi abbiamo avuto sempre rispetto di tutti, però l’importante è che noi dimostriamo una importante consistenza mentale. Continuo a battere su questo aspetto perché non si può avere un atteggiamento di sufficienza, per il tipo di squadra che siamo, per i giocatori che abbiamo e sopratutto in questo punto del campionato”.

Saranno anche abbastanza arrabbiati i giocatori di Capo d’Orlando dopo la settimana che hanno trascorso: “Beh, perdere all’ultimo secondo non fa piacere a nessuno, tuttavia non guardo mai in casa degli altri”. Capitolo infortuni, mancherà solo Sosa: “Chessa è rientrato a fare gli allenamenti, per il resto qualche acciacchino, ma niente di grave”.

Ancora sugli avversari, d’altronde Meo Sacchetti è un ex … “Devo molto a questa squadra, sono stati gli unici che hanno creduto che potessi diventare un allenatore di Serie A. E’ stata sicuramente una parte importante della mia carriera. Che differenze ho trovato tra le due isole? Voi mi volete tirare dentro nel discorso dei dolci (ride ndr)! Ultimamente ho mangiato degli spaghetti ai ricci che in Sicilia non avevo mai assaggiato, diciamola così”. Però hai scoperto com’è vivere nell’isola e soprattutto vicino al mare. “Sicuramente, è partito tutto da Capo d’Orlando. I miei amici vivevano sul mare mi avevano detto che loro non sarebbero riusciti a viverne lontani. Io pensavo che scherzassero, invece è innegabile che il mare dia qualcosa in più, sia d’inverno che d’estate”.

Un’ultima battuta sul limoncello. “Non l’ho ancora prodotto, ho ancora una battaglia a base di mirto da concludere, vediamo cosa succede”.

dall’inviato Fabrizio Pinna

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