L’ANALISI – La Roma non faceva paura, il Cagliari a febbraio è ancora senza certezze

Un'esultanza del Cagliari: roba rara di questi tempi...

Un’esultanza del Cagliari: roba rara di questi tempi…

Arriva una nuova sconfitta interna per il Cagliari, contro una Roma rinunciataria e cosciente dei propri limiti odierni. Il Cagliari si fa apprezzare per la convinzione con la quale torna in campo nella ripresa, ma lo fa dopo aver regalato un tempo ai più quotati avversari e peccando in maniera imperdonabile nella precisione.

La gara – Zola sceglie Čop come prima punta e rilancia dal primo minuto il capitano Conti; Garcia deve fare i conti con tantissimi indisponibili e propone il diciottenne Verde in attacco, oltre agli ex rossoblù di giornata Nainggolan ed Astori. Il Cagliari imposta la sua partita in maniera accorta, costringendo la Roma a far gioco, per poi provare a colpire in contropiede. La gara dei rossoblù è positiva perché non vede disastri o distrazioni degne di nota, ma nel complesso lascia perplessi per incapacità di imporre se non lucidità aggressività. I giallorossi riescono a passare su dormita generale nell’out di sinistra, da qualche minuto sotto pressione (male, malissimo Avelar, seppur poco aiutato). Nella ripresa il copione cambia nettamente: si gioca solo nella metà campo giallorossa, Cop vanifica due occasioni enormi, M’Poku consola con una prestazione positiva e il primo gol rossoblù all’esordio. Ma la classifica preoccupa nuovamente, sempre di più.

Difesa, si balla e non si spinge - Cagliari double-face: accorto e arrembante, ma non basta. Il problema è che questa squadra non migliora. E’ arrivato il primo errore (nel gol di Paredes) di un portiere, Brkic, comunque affidabilissimo, ma il Cagliari subisce quasi sempre 2 gol in una partita. González è un giocatore che non fa fare a questa squadra il salto di qualità, pur essendo stato sinora sempre positivo, con Rossettini, sul centro-destra. Il vero punto debole è però l’opposta zona di campo, quella dove agisce Avelar, coadiuvato da Capuano, e dalla quale molto spesso provengono le reti altrui. Il brasiliano non riesce a dare adeguata copertura, sbaglia in marcatura e, spesso, è troppo poco convinto negli interventi decisivi. Il ripetersi di questo tipo di circostanze è allarmante, in quanto dimostra come queste non si possano ascrivere solamente a cali di concentrazione. Inoltre, tolto il cross bello ed estemporaneo per M’poku, risulta scarso e scadente anche il contributo in zona offensiva, tra errori e spinta non continua. Il Cagliari ha in rosa Murru, terzino sinistro molto promettente seppur reduce da mesi molto opachi. Che sia ora di dargli una possibilità?

Mediana garanzia, ma… - A centrocampo, Donsah si conferma ad alti livelli, Dessena idem (molto meno da terzino destro). Ekdal avulso dal gioco, una pausa comprensibile per colui che ha trascinato il Cagliari sino ad oggi. Buon rientro per Conti: schermato dalle mezzepunte di Garcia, ha mostrato che ancora può sostenere le due fasi, proponendosi in avanti molto più spesso rispetto a Crisetig, e recuperare molti palloni, specie con Donsah al suo fianco. Tuttavia il numero di punti ottenuti con il capitano in regia, al confronto con quelli portati da Crisetig, è impietoso. E non può essere un caso dopo un girone abbondante. João Pedro, al di là delle triangolazioni al limite dell’area e le rifiniture che ha dimostrato di saper fornire., deve dare di più per meritare il posto da titolare che Zola gli ha concesso ancora una volta.

Attacco, si gioca a ciapa no? - Là davanti, negativa la prova di Čop: si è impegnato tanto nel pressing ed ha fatto ottimi movimenti, ma pesano come un macigno le monumentali occasioni buttate al vento sullo 0-1. Fa male soprattutto il fatto che a fallire clamorosamente sotto porta, imitando i predecessori del ruolo, sia stato colui incaricato a risolvere il problema del gol. Dopo la febbre accusata nei giorni scorsi, Sau merita una chance nel suo ruolo naturale, avendo ampiamente dimostrato di non digerire la posizione più arretrata che Zola ritiene ideale.

Resta la preoccupazione per il futuro, con le avversarie nella corsa salvezza che fanno punti e il Chievo atteso dal derelitto Parma mercoledì pomeriggio. Contro la Roma, seconda forza della Serie A e vice-campione d’Italia, si può perdere, ma eventualmente andava fatto in altro modo.

Pierluigi Aru

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