Verso il nuovo stadio, Comune di Cagliari detta le regole: investitori, a voi
Il giorno di festa nazionale accorcia la settimana del cambio storico in sella al Cagliari Calcio. Giorni fatidici nei quali qualcosa di rumoroso dovrà-potrà accadere, anche se negli ultimi due anni di date cerchiate sul calendario se ne sono viste tante. La storia cominciata con l’abbandono del Sant’Elia da parte di Massimo Cellino finirà con il definitivo ok allo “stadio matrioska” per i prossimi 12 mesi? E, soprattutto, arriveranno gli americani?
Non resta che aspettare mercoledì, quando la Commissione Provinciale di Vigilanza si riunirà. Sarà una formalità, non c’è nessun pericolo di esilio-bis per il Cagliari Calcio, che giocherà al Sant’Elia davanti a 16 mila spettatori. Le discrepanze tra richieste prefettizie e documenti comunali e societari sono ormai limate, non resta che affidare i lavori per completare Distinti e Curva Sud.
Ma i compratori rappresentati finora da Luca Silvestrone e Dan Meis, dopo essere stati rassicurati circa il presente e il futuro prossimo, sono alla ricerca di certezze per il post-2015. Serve una soluzione rapida da adottare mentre il nuovo stadio dei sogni sarà in costruzione. Negli incontri in via Roma si è parlato anche di questo e, stando a quanto filtra da fonti comunali, la pista Is Arenas è accantonata e troppo problematica, mentre si lavora alacremente per una sistemazione nel capoluogo. Non è escluso che a breve possa venire fuori per bocca dei diretti interessati, anche perché già a luglio dovranno partire le procedure burocratiche.
Scadenze imminenti. Il tempo stringe, al di là del 20 giugno fissato dalla Lega Serie A. C’è da programmare la prossima stagione, logisticamente e dal punto di vista sportivo, senza dimenticare questioni come la campagna abbonamenti. Per questo, nell’immediato, non verrà toccata più di tanto la struttura societaria, a parte qualche possibile ingresso più che altro formale, e a carattere fiduciario-transitorio.
Massimo Cellino, si sa, ha fretta di vendere e preme per avere l’anticipo pattuito in quel di Miami. Luca Silvestrone, dopo aver rivendicato energicamente il lavoro di questi mesi, ha promesso nomi e passi avanti sugli investitori. Si attende il responso dei fatti, ovvero qualche faccia nuova, la cui sostanza sarà poi tutta da verificare.
Infine, il Comune di Cagliari, che garantisce “massima disponibilità a supportare l’attività proponente” e fa sapere di non conoscere ancora i nomi degli investitori in nome del patto di riservatezza, ha posto alla base di ogni discorso la richiesta di garanzia sui capitali e l’elenco di spesa cui attenersi. A Luca Silvestrone è stato formalmente chiesto, sulla base del decreto legislativo numero 163 del 2006, di produrre una proposta contenente le caratteristiche qualitative e le esigenze da soddisfare, oltre ad una bozza di convenzione regolante i rapporti tra soggetto proponente e l’Amministrazione.
Agli investitori è stata poi chiesto un piano delle spese sostenute per la presentazione, oltre a dover esporre le caratteristiche del servizio e la gestione dell’impianto da realizzare. Entro tre mesi il Comune dovrà pronunciarsi valutando il pubblico interesse dell’opera, rilevando eventuali modifiche da fare sul progetto preliminare e gli adempimenti di natura urbanistica necessari. Il progetto preliminare sarà poi sottoposto a gara per l’affidamento della concessione, con il proponente che assumerà la definizione di “promotore”.
Fabio Frongia