Le pagelle della Finalissima – Travis si riprende la Dinamo, Caleb sentenza dall’arco
M. Green 7,5 - In una parola: glaciale. Ricaccia indietro Siena nella fase più difficile partita, quando sveglia i suoi compagni dal solito passaggio a vuoto mentale. Leader silenzioso: 9 punti e 7 assist di grande impatto.
C. Green 8,5 - Implacabile dai 6,75 (4/7), specie nella prima parte della partita. Porta a casa 18 punti con 7 rimbalzi e 2 assist. Si fa sentire eccome anche sotto canestro, dove non disdegna la lotta. Coach Crespi non sa che pesci pigliare contro di lui.
G. Devecchi 6,5 - Solo sette minuti in campo, ma grandissima determinazione e voglia di vincere. Su questa Coppa Italia c’è anche il suo timbro.
D. Gordon 7 - Forza fisica squassante sotto le plance, nonostante la condizione ancora non ottimale. Coach Sacchetti deve dosare il suo impiego, ma l’ex Partizan trova il modo di essere decisivo anche in uscita dalla panchina.
T. Diener 9 - Merita mezzo voto in più per l’enorme carattere dimostrato in questa Final Eight. Reduce da una difficilissima prima parte di stagione, si riprende la sua squadra e la guida al primo trofeo della sua storia. Rivederlo scorrazzare attorno al pitturato per poi stampare il jump shot in faccia al suo marcatore, è un piacere per tutti, non solo per i tifosi della Dinamo.
B. Sacchetti 7,5 - Sei punti in sedici minuti normalmente non giustificherebbero un voto così alto, ma il figlio del coach è decisivo nella parte finale del match con rimbalzi, recuperi e un paio di liberi fondamentali. Guerriero impagabile, lotta con coraggio anche contro avversari più alti e corazzati di lui.
D. Diener 7 - Per la difesa della Montepaschi è il nemico pubblico numero uno, allora deve aspettare il secondo tempo per entrare veramente in partita. Produce 14 importantissimi punti nonostante l’inusuale 0/6 da tre punti.
O. Thomas 6,5 - Tira malissimo dal campo, ma non si tira mai indietro quando c’è da combattere.
M. Chessa, A. Tessitori, M. Vanuzzo - s.v.
M. Sacchetti 8,5 - Altra impresa memorabile. La più bella, forse perchè meno attesa. In questo primo scorcio di stagione ha avuto il difficile compito di amalgamare un roster fortissimo sulla carta, ma fatto di tante individualità difficili da rendere complementari. Questo trionfo potrebbe consegliargli una Dinamo rinnovata nello spirito e pronta a cambiare registro anche in campionato. Le facce, ora, sono quelle giuste. Lui nel frattempo, è entrato di diritto nella storia della pallacanestro sarda.