Il Renate a Berchidda, Abbate (ds): “Pareggio con la Torres? Ok, ma niente firma. Il nostro segreto? Ascoltare Boldini”
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Il Renate prepara il match contro la Torres al Manchinu di Berchidda
La comitiva del Renate è arrivata in Sardegna e, su gentile concessione dell’Amministrazione Comunale, i ragazzi di mister Boldini hanno svolto la rifinitura pregara al “Manchinu” di Berchidda. Massima concentrazione e voglia di uscire indenni dalla trasferta sassarese, Scaccabarozzi e compagni vogliono continuare a stupire tutti, dando dimostrazione che se il Renate è quarto in classifica con 35 punti e sino ad oggi non ha mai avuto cali di tensione, non è certo un caso. Tra riscaldamento, schemi su corner e calci piazzati e una partitella a campo ridotto, abbiamo avvicinato il direttore sportivo della squadra Luigi Abbate, uno dei principali artefici del miracolo sportivo che sta portando avanti la piccola realtà lombarda.
Direttore, indubbiamente voi siete una delle maggiori sorprese di questo campionato. Avete messo alle vostre spalle squadre ben più attrezzate e blasonate.
Per adesso sì, ma il campionato è ancora lungo, mancano 11 partite. Noi magari non abbiamo in rosa la qualità di altre squadre, ma siamo consapevoli di avere un gruppo che sa quello che vuole, che segue scrupolosamente quelle che sono le indicazioni dell’allenatore. Ciò che ci ha condotto in alto è proprio questo atteggiamento mentale, il gioco e i risultati poi sono venuti di conseguenza.
E quando si è in ballo, ballando ci si diverte anche.
L’obbiettivo è quello di mantenere la categoria, è il sogno di tutto: della società, dei dirigenti e dei giocatori. Tutti sappiamo che raggiungere un risultato del genere a Renate significherebbe aver fatto qualcosa di molto importante, anche perché il valore e la storia delle nostre concorrenti sono sotto gli occhi di tutti. Che dire, speriamo di continuare così questa nostra avventura.
Domani a Sassari contro una Torres in salute, determinata a scalare la classifica.
Partita difficilissima, perché loro arrivano da una serie di risultati positivi, e hanno cambiato parecchio, ingaggiando anche giocatori di categoria superiore. La Torres è sicuramente una squadra temibile, io non ho la sfera di cristallo per dire cosa succederà, ma so che se replichiamo le ultime 3-4 partite possiamo fare bene.
Insomma, trasferta su un campo difficile e contro una squadra notevolmente rinforzata. Vi accontenterete di un punto oppure non è nella vostra filosofia?
Se me lo chiede adesso, dico che va benissimo il punto, ma devo evidenziare che noi non siamo una squadra che in trasferta va a cercare il pareggio. Il primo è infatti arrivato domenica scorsa a Santarcangelo e devo dire che, per come sono andate le cose, potevamo anche vincere. Non sono uno scommettitore, ma se lo dovessi fare, conoscendo i miei giocatori, non punterei mai sul pari.
Sassari piazza calda e appassionata, temete l’impatto?
E’ trent’anni che lavoro in questo campo, e nel tempo ho stretto molte amicizie in Sardegna, per esempio con sodalizi di Olbia, penso soprattutto a Francesco Sotgiu che considero un fratello, ma ricordo con simpatia anche i tempi di Calangianus del buon Pietro Muntoni. Io e le mie squadre, in Sardegna, siamo sempre stati trattati con rispetto, poi è giusto che durante la partita si accenda la rivalità, perché ogni partita è sempre una piccola guerra che si va ad affrontare. Non penso che l’ambiente possa intimorirci, non ne vedo il motivo.
Giampaolo Gaias