“Mangiallenatori”, un portiere inutile e i fallimenti del passato: ecco perché Cellino è lontanissimo da Leeds
Sembrava tutto fatto per l’approdo di Massimo Cellino alla corte del Leeds United. Almeno a leggere le cronache della stampa isolana e italiana, che da giorni ormai rilancia un’imminente chiusura dell’accordo. L’imprenditore di Sanluri sarebbe, secondo le fonti nostrane, sul punto di acquisire il 75% delle quote del glorioso club dello Yorkshire per una cifra vicina ai 50 milioni di euro. Una trattativa praticamente chiusa, si dice, al punto che Cellino starebbe già pensando a una rivoluzione tecnica per i Whites: Max Allegri in panchina, Julio Cesar in porta e il duo Tabanelli-Cacia, a lungo accostato al rossoblù, proiettato direttamente nel Regno Unito. A rinforzare queste tesi hanno contribuito, nelle ultime ore, le voci di un possibile disimpegno di Cellino dal Cagliari, che secondo il quotidiano L’Unione Sarda potrebbe presto essere ceduto ad alcuni investitori qatarioti legati alla famiglia Al-Thani, e l’indiscrezione di un Gianluca Festa in terra d’Albione come luogotenente di Cellino.
Ma a gettare una secchiata d’acqua gelida sulle ambizioni di Massimo Cellino ha pensato ancora una volta la stampa inglese, fin dal primo momento piuttosto scettica sulle possibilità di riuscita dell’accordo. In particolare Phil Hay, caporedattore sportivo dello Yorkshire Evening Post, in un articolo pubblicato stamani, “stronca” Cellino, definendolo inadeguato ad assumere il controllo del Leeds United. E non solo a causa dei precedenti penali, come dichiarato ieri al Il Fatto Quotidiano.
Secondo Hay, infatti, l’attuale presidente del Cagliari non darebbe sufficienti garanzie nemmeno sul piano tecnico, e il suo “management style” non si adatterebbe assolutamente alla dottrina predicata dalla Sports Capital, consorzio intenzionato ad acquisire il Leeds e del quale Cellino punterebbe a diventare adviser.
La fama di “mangiallenatori” dell’attuale patron rossoblù ha attraversato mezza Europa per arrivare fino al Regno Unito: “Se Cellino sbarcasse a Elland Road – si legge nell’articolo – Brian McDermott (attuale tecnico dei Whites, ndr) diventerebbe automaticamente un “dead man walking”. Esattamente come qualsiasi altro allenatore che in passato ha lavorato con Cellino. Né l’allenatore che ha portato il Cagliari alla semifinale di Coppa Uefa del 1994 (Bruno Giorgi, ndr), né tantomeno quello che lo ha condotto in Serie A nel 2004 (Reja, ndr), sono stati confermati per la stagione successiva.”
Ma nel mirino di Hay finisce anche il possibile arrivo di Julio Cesar, definito troppo esoso e addirittura inutile, visto che a difendere la porta del Leeds c’è già Paddy Kenny, praticamente un lusso per la Championship. Inoltre: “La Sports Capital ha già annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione del Leeds nel mese di novembre, per cui non si comprende quale ruolo Cellino possa ricoprire all’interno del consorzio. A meno che non voglia ripetere l’esperienza di tre anni fa, quando fallì nella sua scalata al West Ham. Senza dimenticare - continua Hay – che persino un club insolvente come il Crystal Palace rifiutò i suoi milioni“. Dunque, “Cellino non ha ancora comprato alcuna quota del Leeds, e, probabilmente, non lo farà nemmeno in futuro.”