Il maddalenino Izzillo, Bellaria: “Finalmente la mia Sardegna! Calati dopo k.o. con Rimini, a Sassari cerchiamo riscatto”

Nicolas Izzillo, attaccante maddalenino in forza al Bellaria domenica di scena al Vanni Sanna.
Tornerà in Sardegna da giocatore dopo cinque anni di “confino” e lo farà nelle vesti di avversario di una Torres in piena emergenza tra squalifiche, infortuni e ansia di vincere. Nicolas Izzillo, 19 anni compiuti, è un emigrato datato del pallone sardo in cerca di fortuna sulla Penisola. Cresciuto calcisticamente nell’Ilvalamaddalena, a 14 anni lascia la Sardegna per entrare a far parte del settore giovanile della Spal, dove rimane tre stagioni prima che il fallimento della società ferrarese costringesse il talentuoso attaccante a trasferirsi a Spezia. Con i liguri, il 30 ottobre dello scorso anno, arriva l’esordio in Serie B contro la Pro Vercelli durante il quale realizza anche un gol, poi annullato per fuori gioco. Quest’estate il passaggio al Bellaria in prestito secco, tappa fondamentale per consacrarne la crescita. E in Romagna, il maddalelino che studia Kaka, ha già fatto vedere a tutti di che pasta è fatto, gonfiando la rete alla prima di campionato contro il Mantova e alla terza contro il Castiglione, giocando tutte le nove partite sin qui disputate.
Si torna in Sardegna, ma da avversario. Quali le sensazioni?
Le sensazioni sono sempre belle e intense, è da un po’ di tempo che non gioco nella mia terra. Poterlo fare davanti alla mia famiglia e ai miei amici mi darà certamente uno stimolo in più.
Da giovanissimo hai lasciato la tua isola, non dev’essere stato semplice.
Proprio così, sono ormai cinque anni che vivo fuori da casa. I primi tempi è stato molto difficile staccarmi dalle mie radici, dalla mia famiglia, dai miei amici e da quelle tante piccole cose banali, come la cucina per esempio, che rappresentavano la mia quotidianità. Adesso posso dire di essermi abituato, ma casa mia mi manca sempre e talvolta avere la mia famiglia più vicina mi aiuterebbe molto. Ho fatto tanti sacrifici, spero un giorno di poter dire che ne sia valsa la pena.
A Bellaria ci sono tutte le condizioni per aprire un circolo di sardi…
E’ vero, siamo in quattro (gli altri sono Pisanu, Sirigu e Ulizio, ndr) e tutti molto uniti. Abbiamo ricreato una piccola Sardegna sulle rive dell’Adriatico, è bello poter parlare la mia lingua con i miei compagni!
Dopo un buon avvio, il Bellaria ha perso la bussola e ha inanellato una serie di quattro sconfitte consecutive. Il momento che attraversate non è dei migliori.
Siamo una squadra molto giovane, era da mettere in conto un periodo di appannamento. Penso che il derby perso contro il Rimini ci abbia abbattuto psicologicamente. Successivamente siamo entrati in una spirale fatta di buone prestazioni ma anche di tanti errori che sono costati gol e sconfitte evitabili. Ora veniamo a Sassari con la voglia di interrompere questa serie negativa, anche se non sarà semplice perché troveremo una Torres determinata a uscire dalla crisi vincendo davanti al proprio pubblico.
Intanto è saltata la panchina di mister Pepe, cambierà qualcosa a livello tattico secondo te?
Ancora non si sa chi prenderà il suo posto, a Sassari ci guiderà l’allenatore in seconda. E’ stata una settimana un po’ travagliata, il mister non ha lasciato intendere se ci saranno cambiamenti negli uomini e nel modulo.
Come giudichi il tuo campionato sino ad ora? Alla Serie B hai dato solo un arrivederci?
Il prossimo anno dovrei tornare a Spezia, se tutto va bene. Ho fatto un inizio di campionato importante in LegaPro, poi sono leggermente calato come un po’ tutta la squadra, ma confido di riscattarmi presto, a partire da domenica magari.
Matteo Sechi