Cagliari, Giulini: “Stadio? Entro Natale vedrete qualcosa. Capozucca e Beretta splendidi, Cragno e Barella via”

Capozucca (diesse), Giulini (presidente) e Rastelli (allenatore): triade rossoblù

Capozucca (diesse), Giulini (presidente) e Rastelli (allenatore): triade rossoblù

Non solo questioni extra-campo per Tommaso Giulini, oggi allo Store nel Largo Carlo Felice, in pieno centro cittadino. Il momento rossoblù è molto positivo, primo posto con 4 lunghezze di vantaggio sulla seconda e allora si può analizzare tutto col sorriso.

“Stiamo facendo bene – dice Giulini – Le ultime tre partite ci hanno permesso di allungare, ci dobbiamo godere questo momento. E’ giusto andare avanti con umiltà, ma anche esaltarsi e godersi le fasi positive della stagione. Siamo contenti e felici perché l’ottimo momento coincide con quest’apertura dello Store nel centro della città, creando un po’ di posti di lavoro, un po’ di sviluppo, facendo qualcosa di davvero innovativo. Pensiamo che questo possa essere un primo passo verso il nostro grande progetto, che è il nuovo stadio. Come dicevo prima (LEGGI QUI) ci auguriamo che nei prossimi mesi possa già apparire qui sugli schermi dello Store qualcosa di relativo al nuovo Sant’Elia. Tutte le componenti (Sindaco, Regione, Comune di Cagliari) stanno facendo il loro meglio per venirci dietro, mi auguro che nulla ci possa frenare verso l’obiettivo, la legge 147 sugli stadi siamo convinti che ci porterà senza troppe incertezze e burocrazia verso l’obiettivo”.

Dove giocherà il Cagliari in assenza del Sant’Elia? “Sicuramente in Sardegna, non lascerà l’Isola. Per ora non vi voglio dire dove”.

Grande momento anche per le giovanili: “Ci sono dei nuovi concetti, quest’anno i più piccoli giocano a Monteclaro, in un ambiente bellissimo, insomma cerchiamo di fare qualcosa di nuovo. Lo Store rappresenta un emblema del nostro nuovo pensiero: qui i più piccoli possono venire a giocare coi videogiochi, posso venire io coi miei collaboratori per un caffè. E’ un investimento a perdere, deve essere chiaro, perché non è vendendo magliette o facendo caffè che si recupera l’investimento di 500 mila euro fatto su questa struttura. Però è un investimento di cuore, pensato per avvicinare ancor di più squadra e tifosi, ovviamente anche al discorso positivo che può portare la location di Piazza Yenne, la vicinanza col porto e quindi con l’aspetto turistico”.

Si parla anche di mercato, e Tommaso Giulini non si nasconde: “Ci sono dei giovani bravissimi e validi, nostro patrimonio, come Nicolò Barella e Alessio Cragno, che giocherebbero titolari in buona parte delle squadre di Serie B e ci dispiace che non possano avere lo spazio che meritano. Credo che potrebbero andare a giocare altrove, ma vedremo nelle prossime settimane, qualora continuassero a giocare troppo poco. Andare via, ne sono convinto, a loro dispiacerebbe”.

“L’augurio – continua Giulini – è quello di ritrovarsi a maggio con risultati positivi per prima squadra, Primavera e le altre formazioni. Andare a fare le fasi finali per lo Scudetto Primavera sarebbe un successo enorme”.

E’ un Giulini contento per come sta rispondendo la corazzata di Rastelli: “Non era facile abituarsi alla categoria – dice – Dopo le prime 10 partite abbiamo fatto il punto, ripromettendoci di riparlarne a Natale, e credo che le gare con Vicenza, Modena e Spezia hanno rappresentato un cambio di passo e un’entrata in una nuova dimensione. Ora bisogna continuare così, dicembre sarà un mese davvero difficile. Spero di passare il turno di Coppa Italia, perché rigiocheremmo ancora contro l’Inter. A dicembre la differenza la faranno i recuperi di Sau e Farias, con questa rosa al completo sono molto ottimista, se prima di Natale avremmo ancora problemi di infortuni sarà più dura, ma potrebbero venire fuori le doti emerse a La Spezia. In Liguria abbiamo fatto un primo tempo eccezionale”.

“La partita di domenica ha certificato l’ottimo lavoro di Capozucca, che è stato scelto prima dell’allenatore, scelto da lui e me. Avete visto cosa significa avere una rosa abbondante, in Serie B, e poter affrontare tutte le difficoltà. A La Spezia, domenica, molte squadre di Serie A avrebbero fatto fatica, ne sono convinto”.

Paura delle sirene di Serie A per i big? “Sono convinto che nessuno voglia o vorrebbe lasciare Cagliari in questo momento”.

La Primavera tornerà al Viareggio: “Sono contento perché ce l’hanno chiesto ripetutamente, segno del buon lavoro che stiamo facendo. Siamo orgogliosi, ci andiamo e speriamo che non influisca troppo sul nostro campionato. L’obiettivo della Primavera è fare le fasi finali Scudetto, non vincere il Viareggio, dove ci dovremo divertire e magari allenarci con avversari di spessore”.

Qualche squadra da cui è sorpreso, tra le avversarie? “Il Bari sta facendo un gran campionato, è lassù nonostante tanti problemi iniziali, segno dei margini di miglioramento molto ampi. Sono l’unica società con un monte ingaggio simile al nostro, devono salire in Serie A e sono la nostra principale antagonista. Anche il Cesena sta facendo bene, hanno grande cultura sportiva, pensavo che le sorprese potessero essere Novara e Trapani: la prima l’ho beccata, la seconda no, il Crotone sta facendo meglio”.

Sullo stadio: “Entro Natale qualcosa potremmo già dire, oggi è prematuro. Ieri abbiamo avuto due riunioni molto importanti in Comune, qualcosa si muove”.

Su Canzi e Beretta: “Stanno facendo bene, è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo ribattezzato tutto, con la Primavera accorpata alla prima squadra per struttura e concezione, Giovanissimi e Allievi a lavorare insieme e i più piccoli tutti a Monteclaro. Abbiamo voluto che ci fossero tre segmenti ben definiti. Vedo Beretta e Canzi lavorare alla grande con i tecnici della prima squadra, in tutti i nostri uomini non c’è permalosità, cosa frequente nel calcio. Siamo felici e orgogliosi di come si sta calando nel nuovo ruolo Mario (Beretta ndr), davvero in maniera encomiabile per atteggiamento, competenze e risultati”.

dagli inviati Matteo Porcu e Roberto Rubiu

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