… Gianfranco Ganau: “Cagliari e Torres, seguite il modello Dinamo Sassari e avrete i contributi. Capitani avrà lo stadio”

Gianfranco Ganau assieme a Stefano Sardara (foto: Claudia Sancius - SardegnaSport.com)

Gianfranco Ganau assieme a Stefano Sardara (foto: Claudia Sancius – SardegnaSport.com)

A fare gli onori di casa, in occasione della visita della Dinamo Sassari al consiglio regionale della Sardegna, il presidente Gianfranco Ganau. Per SardegnaSport.com l’occasione di scambiare due chiacchiere con il politico sassarese, ex sindaco della città turritana e da sempre molto vicino alle vicende sportive. Tema caldo, e non potrebbe essere altrimenti, quello legato ai contributi pubblici per le società professionistiche. Una questione esplosa con i guai (e poi la cancellazione) dell’agenzia Sardegna Promozione, proseguita con la salita sulle barricate del Cagliari e il silenzio della Dinamo Sassari, che riceverà 750 mila euro grazie all’accordo riguardante i Giganti di Mont’e Prama.

 

 

Presidente, non è che per la Dinamo il contributo regionale è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra? “Io sono di questo parere: credo che lo sport nella nostra regione vada sostenuto, e dobbiamo trovare i mezzi e il modo di farlo. Oggi abbiamo avuto delle osservazioni pesantissime sul modo con cui sono state distribuite le risorse pubbliche nel settore sportivo. Devo dire che la Dinamo aveva avviato un percorso che è stato invece giudicato, dalla Corte dei Conti e dagli organi preposti a fare le verifiche, come virtuoso, nel senso che esisteva un’effettiva organizzazione di co-marketing finalizzato a promuovere la Sardegna non solo con una sponsorizzazione mediante una scritta sulla maglia, che pure era presente. La Dinamo ha promosso l’immagine della Sardegna in vari modi, portando in giro i prodotti della nostra Isola, mediante contenuti sul sito e tanto altro. Credo che il modello giusto sia quello, la Dinamo continua a fare quello che ha sempre fatto, in più oggi mette sulle maglie i Giganti di Mont’e Prama, un’immagine sulla quale noi scommettiamo tanto per il futuro della nostra Regione. Credo che anche per gli altri casi, di cui possiamo parlare senza troppi scrupoli, ovvero Cagliari e Torres, debba essere trovato un modello che sia supportato”.

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, proprio a SardegnaSport.com aveva auspicato una sponsorizzazione “classica” della Regione Sardegna, come fanno altri enti locali della Penisola. Com’è la situazione e come sono i rapporti con la società rossoblù, che ha deciso di ricorrere al TAR contro i mancati pagamenti? “Lo sponsor non lo può proprio fare, nel senso che la sponsorizzazione in senso stretto provocherebbe sicuramente un danno erariale e quindi ne risponderebbero i dirigenti e chi facesse un certo tipo di atti. La Regione può decidere di fare dei bandi, riservati alle società professionistiche, con le caratteristiche e il tipo di iniziative da realizzare per ottenere il supporto pubblico. Credo che la strada giusta da seguire sia questa e vada seguita nel più breve tempo possibile”.

 

 

Insomma, il messaggio sembra essere: “fate come la Dinamo”. E’ così? “La Dinamo è un modello sul quale non abbiamo avuto obiezioni. Se provassimo a insistere su modelli che gli organi vigilanti ci bocciano sarebbe come andare a sbattere contro un muro”.

E’ arrivato l’accordo per pubblicizzare i Giganti, ma tuttora manca una casa per gli stessi. Non si rischia di aver costruito una cattedrale nel deserto, stante l’assenza di una “casa” per i Giganti di Mont’e Prama e la penuria di organizzazione ricettiva per gli eventuali turisti? “Il ragionamento sui Giganti di Mont’e Prama è legato all’Expo 2015, un’immagine forte per la Sardegna che è anche un investimento per il futuro. E’ una vetrina internazionale grandissima, unica, e credo sia giusto accoglierla e sfruttarla anche con i rapporti di co-marketing con le società sportive”.

La Torres è stata la prima società a lamentarsi, nell’estate 2014, per il mancato contributo regionale. A che punto siamo con le relazioni tra Regione e Capitani, e che rapporti vanta col patron pontino? “Capitani è uno che sta lavorando molto per la squadra, altrimenti ora non avremmo la Lega Pro a Sassari e forse nemmeno più la Torres in città ad alti livelli. Sta facendo un campionato dignitoso anche con investimenti di un certo tipo. La Torres paga dei pasticci precedenti, anche nei rapporti con la Regione, non formalizzati, e con iter non seguiti al meglio. E poi la difficoltà nell’utilizzare canali tradizionali che non viene affrontata con la capacità di virare su modelli sostenibili, come quelli di cui parlavo prima”.

Secondo lei Capitani avrà in concessione lo stadio? “Credo di sì. C’erano dei problemi che Capitani poneva già quando ero sindaco, riguardanti il rapporto di convenzione che la dirigenza del Comune aveva messo in piedi. Non aveva voluto firmare allora, ma mi pare che siano arrivati ad una risoluzione della vicenda e ad un rapporto convenzionale che dovrebbe soddisfare tutti e garantire la gestione dell’impianto alla Torres”.

Insomma, e questa è una notizia, si può pensare in positivo? “Credo proprio di sì. Dalle notizie che ho io, che pure non sono di primissima mano, penso si possa andare verso un importante passo avanti”.

Fabio Frongia

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