Verso Cagliari-Cesena – Tutto sui romagnoli: poche speranze e tanti debiti, ma i tifosi meritano di più

“Squadra da Serie B, prezzi da Champions League”. E’ questo lo striscione esposto dai tifosi del Cesena in merito ai costi dei biglietti in occasione della partita di Martedì scorso col Napoli. Non di certo una dichiarazione di amore e di incoraggiamento alla squadra, quanto piuttosto un forte lamento riguardante una rosa che non ha mai dato l’impressione di essere all’altezza della massima serie. Solo una vittoria per il Cesena in campionato, alla prima giornata, contro il Parma, poi sei pareggi e dieci sconfitte hanno condannato i romagnoli all’ultimo posto, con soli nove punti, come lo stesso Parma. Il Cesena arrivò in Serie A per ultimo e in silenzio rispetto alla corazzata Palermo o allo spumeggiante Empoli, dopo la finale playoff vinta con il Latina. Seconda promozione in A sotto la guida di Pierpaolo Bisoli. Nel 2010 il tecnico di Porretta lasciò a fine campionato per coronare il sogno (presto svanito) chiamato Cagliari, stavolta è arrivato l’esonero.

Non è stato un campionato cadetto semplice quello 2013-2014 per il Cesena, anzi. A inizio stagione la società era ad un passo dal fallimento quando fu acquistata da Giorgio Lugaresi, figlio di Edmeo, storico presidente bianconero degli anni Ottanta. L’obbiettivo iniziale era quello della salvezza, ma dopo ottime prestazioni e dopo un buon mercato di riparazione i tifosi iniziarono a sognare il ritorno in A, che diventò realtà grazie anche ai goal dello spagnolo Alejandro Rodriguez. Lo stesso spagnolo che fino ad ora è andato a segno solamente due volte, a causa anche di un infortunio al ginocchio, simbolo di un Cesena incapace di vedere la luce. Sono 14 le reti complessive realizzate e 34 quelle subite, che certificano la peggior differenza reti del campionato.

Pierpaolo Bisoli, duplice eroe cesenate, è stato il terzo allenatore ad essere esonerato in questa stagione, dopo quattordici giornate fu decisiva è stata la sconfitta per 3 a 2 a Bergamo con l’Atalanta, dopo essere stati avanti per 2-0. Nella lista dei “cacciati” lo seguirà Zeman. Anche a Bisoli, come al boemo, in molti osservatori hanno riconosciuto non avere la rosa ottimale per la Serie A. Tuttavia se il boemo ha pagato (anche) una “testardaggine” esagerata, Bisoli è stato vittima di un’incertezza tattica che lo ha portato a cambiare più moduli senza mai trovare quello vincente. Al suo posto è arrivato Domenico Di Carlo, che con il suo 3-5-2 è riuscito ad ottenere appena un punto in tre partite. Ma che è arrivato a esprimere sprazzi di buon calcio, come la prima mezz’ora con il Napoli.

I tifosi bianconeri dimostrano come l’amore per la maglia vada oltre le brutte prestazioni, non si sono mai illusi a inizio campionato, sapevano bene quanto avrebbero dovuto soffrire e difatti la tifoseria romagnola si piazza all’undicesimo posto per presenza negli stadi con una media di 16.990 spettatori, davanti a una rivelazione come il Palermo. Tifosi che quindi vorrebbero e meriterebbero degli interventi sul mercato di gennaio, ma finora non sono arrivati e probabilmente non arriveranno. Il bilancio del Cesena piange: debiti lasciati dalla gestione Campedelli (senza la promozione in A la squadra avrebbe fatto fatica ad iscriversi alla Serie B), e risorse economiche ridotte costringono Di Carlo ad un miracolo. Dovrà cercare di tirare fuori il massimo dai giocatori che ha in questo momento, non può aspettarsi grandi rivoluzioni. Cagliari è senza dubbio il treno più importante della stagione, lo sanno bene i giocatori come l’allenatore, i tifosi e la società. Da perdere hanno poco, da guadagnare tutto, i rossoblù sono avvisati.

Oliviero Addis

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