Torres – Novara, la conferenza stampa: le parole di Costantino, Nucifora, Lisai, Balistreri e Toscano
I raggi non arrivano in sala stampa, ma oggi il sole della Torres splende ovunque. I sassaresi hanno prima disarmato e poi travolto un Novara che doveva venire in Sardegna per formalizzare i tre punti e la ricorsa al primo posto. Quel primo posto che i rossoblù, in attesa che il Bassano scenda in campo, hanno agganciato questo pomeriggio. Giacca grigia e cravatta gialla, il primo a presentarsi in sala stampa è l’avvocato Enzo Nucifora: “Una grande vittoria, abbiamo visto una squadra che sta crescendo settimana dopo settimana. Oggi abbiamo battuto una grandissima squadra, così abbiamo zittito chi diceva che il Lumezzane e il Pordenone non erano all’altezza. Non guardo alla classifica, ma siamo a -32 dalla salvezza, il nostro obiettivo. Sono contento per i tifosi, per la società, per l’allenatore e per lo staff che stanno lavorando benissimo. E soprattutto per i veri protagonisti, i giocatori, che stanno disputando sinora un campionato al di là delle aspettative. Infine per il presidente, il quale sta ingoiando qualche amarezza di troppo, tanto è vero che oggi è assente per la seconda volta, e forse non può godere di queste vittorie con l’entusiasmo che avrebbe. Scontri e qualche ostruzionismo di troppo stanno allontanando il presidente, dobbiamo cercare di risvegliare la sua voglia che in questo momento si sta spegnendo“. Il direttore parla quasi d’un fiato, poi prende una pausa e rincara con l’elogio al presidente. “Questo è un campionato di alto livello, con costi enormi. Vorremmo vedere il vero pubblico della Torres, quei 6000-7000 spettatori che questa squadra ha sempre avuto al seguito e non i 2000 scarsi visti oggi. Capitani è il vero artefice di questa posizione in classifica”. Si torna poi alla partita: “Il Novara forse pensava di trovare un avversario molle, ma aveva fatto male i conti. Questi ragazzi hanno fame e carattere e hanno ottenuto la vittoria più netta della stagione. Se il Novara tira poco, forse significa che la Torres è una buona squadra“. I motivi dell’assenza di Capitani restano ignoti. “Non so perché non sia qui, ma lo leggo come un segnale da recapitare a chi non vuole il bene della società“.
L’eroe di giornata, a conti fatti, è Massimo Costantino, stratega impeccabile della vittoria. “Secondo me oggi abbiamo battuto una grandissima squadra, che se la giocherà sino alla fine per vincere il campionato. Vedere i tifosi gioire resta la cosa più bella, partita dopo partita ci stanno dando lo stimolo per lasciare un segno a Sassari. Che non significa arrivare primi, ma veder riconosciuto di aver dato il massimo“. Partita vinta anzitutto tatticamente. “Io penso che in Italia un allenatore sappia preparare la partita e la sappia anche leggere, ma poi sono i giocatori che vanno in campo. I miei meriti ci saranno, ma sono nettamente inferiori a quelli dei ragazzi“. E’ già la Torres di Costantino? “Sì, ho avuto la fortuna di trovare ragazzi seri che hanno saputo fare gruppo. La sento mia questa squadra perché questi giocatori sanno metterci qualcosa in più per vincere anche partite come quella di oggi. Giuffrida? Sì a livello caratteriale dà qualcosa di più, ma tutti contribuiscono alla loro maniera, anche chi non fiata per 90′“. Superiorità a centrocampo grazie al ripiegamento degli esterni? “Fondamentalmente questa era una partita da duelli. Se abbiamo prevalso nel risultato è perché questi duelli li abbiamo vinti, ma anche perché abbiamo interpretato molto bene sia la fase di possesso che quella di non possesso. Il nostro 4-4-2 ha vinto contro il loro 4-3-3“. Si può parlare di partita perfetta? “La perfezione non esiste, però possiamo dire di aver giocato al massimo”. Il ritiro può essere un’arma in più? “Effettivamente abbiamo avuto un pregara più rilassato ed è andata bene, ma non penso debba essere la regola. Non c’è una logica buona per ogni occasione, dobbiamo diventare bravi a capire quale sia la più efficace volta per volta“.
Pietro Balistreri, oggi protagonista con il primo gol e l’assist per Maiorino. “Sono più contento per l’assist, ma dedico il gol a Gerardo Rubino. La squadra ha fatto un’ottima partita, siamo riusciti ad applicare quanto testato in settimana“. Il gol però resta la benzina di un attaccante. “Sì, è importante. Però mi piace analizzare anche altri aspetti. Voglio essere utile alla squadra, rincorrere l’avversario, mettermi a disposizione dei compagni. Poi i gol arrivano e sono una gratificazione, ma è importante che vinca la squadra. Ho fiducia nelle mie qualità e sbloccarsi non può che dare fiducia in se stessi per poter poi ripagare quella della società. Oggi abbiamo battuto la Juventus della LegaPro. Continuiamo così: tutti uniti per migliorare. Fame e umiltà sono necessarie per toglierci soddisfazioni“. Sfida a distanza vinta contro Evacuo, non certo un signor nessuno qua. “Per me è un modello, l’ho sempre ammirato. Anche per questo gli ho chiesto la maglia a fine gara“. Qualche alto e basso, ma lo zampino nel gol del vantaggio. Giancarlo Lisai sa di poter dare di più e che dovrà lottare per mantenere la maglia da titolare, però oggi ciò che conta è mettere in evidenza la grande vittoria ottenuta: “Personalmente sento di avere grandi margini di miglioramento, posso fare di più. Sono contento per il risultato e per la prestazione. Sapevamo che sarebbe stata una partita di sacrificio, siamo stati bravi a bloccare gli esterni e a ripartire con prontezza”. Cosa manca a Lisai per spiccare definitivamente il volo? “Forse un po’ più di cattiveria, di cinismo. Devo migliorare sotto tanti aspetti“.
Il mister del Novara Domenico Toscano è scuro e funereo in volto davanti ai cronisti. “Mi aspettavo questa Torres, non un Novara così. Non ci siamo saputi adeguare al campo, all’atteggiamento dell’avversario. Nel complesso una prestazione al di sotto delle aspettative, ma non siamo stati presuntuosi. Ci siamo allungati, ci siamo innervositi“. L’attacco del Novara è sembrato inerme. “Non siamo stati in partita, al di là delle mancate occasioni da gol. I numeri dicono che facciamo più fatica in trasferta, dobbiamo migliorare. Sono convinto però che questo campionato non avrà un padrone“.
Dai nostri inviati Matteo Sechi e Mauro Garau