Da Sassari a Milano: Drake Diener verso l’EA7 di Armani
Nonostante la separazione fosse cosa nota da un mese, molti tifosi continuavano – segretamente o meno – a sognare il clamoroso colpo di scena. Un ritorno in grande stile nel bel mezzo dell’estate, un po’ come avvenuto lo scorso anno col cugino Travis. Invece, almeno stavolta, non ci sarà nessun finale “disneyano”: Drake Diener è a un passo dalla firma con l’Olimpia Milano, e a Sassari ci tornerà ben presto, ma solo da avversario.
I supporters ora si dividono tra chi ancora deve elaborare il lutto e non perdona a “ManDrake” il fatto di aver sposato la rivale nell’ultima serie di playoff, nonchè la squadra più forte, ricca e potente della Serie A, e chi invece si leva il cappello davanti alla libera scelta di un campione che in tre anni ha servito egregiamente la causa biancoblù. Dal 2011 a oggi 1987 punti segnati in campionato, 269 triple, un titolo di MVP e una Coppa Italia conquistata dopo aver eliminato e gettato nel caos proprio l’EA7 del patron Giorgio Armani, che a furia di vederlo giganteggiare al Mediolanum Forum ha deciso, per risolvere il problema alla radice, di portarlo alla sua corte.
Drake Diener rappresenta per Milano soprattutto una polizza assicurativa di lusso data la difficilissima situazione di Daniel Hackett. Il talento di Forlimpopoli, “disertore” della Nazionale, è stato deferito dalla Procura Federale, e domani sarà sentito dalla Giustizia Sportiva. Già in serata è atteso il verdetto di primo grado, con il playmaker che rischia tra i cinque e i dodici mesi di squalifica. Proli e l’Olimpia hanno dunque deciso di cautelarsi, portando in Lombardia un giocatore di sicuro affidamento, ma che per la prima volta dopo parecchio tempo dovrà cercare di adattarsi a una realtà tattica diversa dal “corri e tira”, marchio di fabbrica sacchettiano per eccellenza che ha contribuito non poco alle sue fortune.
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Daniel Hackett (foto: Claudio Atzori)
Starà ora a coach Luca Banchi trasformare Diener da principale opzione offensiva di una squadra da corsa, a elemento del “supporting cast” di un collettivo che ama il gioco a metà campo e le soluzioni a centro area per i lunghi. Sfida non impossibile, considerata la straordinaria umiltà dell’ormai ex 16 del Banco, ma comunque delicata, soprattutto sul piano psicologico.
La Dinamo, nel frattempo, ha già voltato pagina. L’addio, pur doloroso, dei cugini Diener fornisce l’occasione ai biancoblù per tornare a puntare su quell’imprevedibilità che forse era leggermente venuta meno nel corso dell’ultima stagione. Con Dyson, Logan, Sanders e Brooks si cambia, sì, ma sempre nel solco scavato negli anni dalla pallacanestro spettacolare di coach Sacchetti. Per Sassari, insomma, è l’alba di una nuova epoca, che il pubblico si augura entuasiasmante come quella precedente.
Roberto Rubiu
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