Serie D – Fadda (Selargius): “Stagione dura, ma no al nervosismo. Col Terracina Angheleddu in difesa e firmo per il pari”
Reduce dallo sfortunato pareggio di domenica scorsa in casa del Nuovo Santa Maria delle Mole Marino dove è stato raggiunto nel finale sul punteggio di 1-1, il Selargius si appresta ad affrontare, in una sfida quasi proibitiva, il Terracina che marcia spedito verso la vetta della classifica, attualmente occupata dalla Lupa Roma. Abbiamo sentito l’allenatore dei granata Vincenzo Fadda per parlare del prossimo avversario e di altri interessanti argomenti.
Partiamo dall’ultima beffa di una stagione finora sfortunata. Dopo tante rimonte subite stavolta siete stati voi a non riuscire a portare in porto la vittoria?
Non poteva scegliere parola migliore. Nonostante il nostro errore dal dischetto, sullo 0-0, eravamo comunque riusciti a passare in vantaggio ma, sul finale, abbiamo perso una palla ingenuamente e, sulla seguente ripartenza, siamo stati costretti a commettere il fallo, per me inesistente, che ha indotto l’arbitro ad assegnare il calcio di rigore grazie al quale i nostri avversari son riusciti a pareggiare. L’errore più grande della partita è stato, nonostante i due punti persi, quello di non mantenere la calma finendo la partita in otto.
Nelle ultime 5 partite avete totalizzato una vittoria, tre pareggi (tutti consecutivi nelle ultime sfide) e una sola sconfitta. Non perdete da 4 partite ma, allo stesso tempo, non vincete da tre. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?
E’ chiaro che, potendo vincere quasi tutti questi incontri, un po’ di rammarico c’è ma è doveroso ricordarsi che affrontiamo un campionato difficile e muovere la classifica, nonostante sia deficitaria, è sempre importante. Anche con i pareggi. Mancano ancora 12 partite e abbiamo tanto bisogno di fiducia e autostima. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno.
Avete una delle peggiori difese del campionato (la più battuta se si esclude il Porto Torres praticamente retrocesso). Come mai così tanti gol subiti?
Siamo una squadra che cerca sempre di giocare il pallone. Abbiamo solo due difensori centrali di ruolo (Porcu e Piselli) e, solitamente, ne faccio giocare solo uno preferendogli un centrocampista che mi consente di poter avviare la manovra da dietro. E’ un rischio che ho preso in prima persona e me ne assumo tutte le responsabilità. L’ho fatto per due anni e mi è sempre andata bene; spero di proseguire così anche in questa stagione anche se qualcuno si aspetta qualcosa di più.
Visto che ha parlato di aspettative. Molti addetti ai lavori valutavano la vostra rosa come una delle accreditate per la zona play-off. E’ possibile che il nervosismo, suo e della squadra, manifestato domenica dipenda dai risultati deludenti rispetto alle aspettative iniziali?
Stiamo attraversando una stagione sfortunata e difficile visti infortuni e squalifiche che ci penalizzano non poco. Allo stesso tempo non voglio trovare scuse; anche quando c’eravamo tutti non siamo riusciti a ottenere risultati che ci avrebbero portato, magari non in zona play-off, ma in una posizione migliore rispetto a quella occupata attualmente. Non vedo il nervosismo di domenica legato ai risultati ma solo alla decisione arbitrale che ci ha fatto perdere la testa. Prima eravamo molto tranquilli.
Domenica arriva il Terracina. Che partita si aspetta?
Affrontiamo una grande squadra fatta di ottimi giocatori e molto affamata di vittorie. Purtroppo, anche per colpa del finale dell’ultima partita, non avremo a disposizione parecchie pedine importanti che non possiamo permetterci di regalare a nessun avversario, figuriamoci al Terracina.
E’ ipotizzabile qualche arrangiamento difensivo atto a frenare gli attacchi della vice-capolista?
Credo di si. Potremo andare a giocare con cinque centrocampisti provando a limitare i danni. Sarò costretto a schierare Angheleddu (centrocampista di qualità) da difensore centrale nella posizione che ha più volte occupato l’anno scorso nella Torres, in caso di assenza di uno dei due titolari (Idda e De Carlo, ndr).
Firmerebbe per un pareggio?
Assolutamente si.
Un po’ di cabala può essere d’aiuto. L’ultima sconfitta del Terracina (l’8 dicembre 2013) è arrivata in terra sarda; i laziali persero 2-1 sul campo del Latte Dolce.
Non lo sapevo. Prendo questo dato statistico come un augurio e come una speranza in più in vista della sfida di domenica. In questo periodo c’è bisogno anche di questo.
Un’ultima domanda sulla situazione del calcio sardo in questa categoria. 4 squadre negli ultimi 4 posti del girone G della massima serie dilettantistica. E’ una crisi tecnica o finanziaria?
Sicuramente finanziaria. Prendere un bel giocatore, oggi, vuol dire spendere delle cifre che, allo stato attuale delle cose, la crisi economica non ci permette. Non è tecnica perchè i giocatori sardi sono forti ma, se non ci sono soldi, vanno “fuori” a giocare in modo da guadagnare cifre importanti che le squadre del territorio non possono spendere. Basti pensare, rimanendo in Serie D, che ci sono, in giro per l’Italia giocatori come Oggiano (Terracina) e Meloni (Savoia) che fanno la differenza al nostro livello.
Mauro Garau