Torres-Alessandria, “la partita” di Luigi Scotto: “Che emozione, spero di segnare ma non esulterei”
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Luigi Scotto con la maglia dell’Alessandria (foto: www.alessandriacalcio.it
Un girone fa, al “Moccagatta” di Alessandria, la Torres faceva visita ai grigi per una partita che avrebbe dovuto vedere opposte due favorite per la vittoria del torneo e invece si tradusse in un pareggio tra destinate a deludere per tutto un girone. Di acqua sotto i ponti ne è passata, i piemontesi si sono rialzati, la rivoluzionata squadra sassarese prova a farlo con acquisti (sei) e vittorie (due nelle ultime tre gare). Sarà la partita di Luigi Scotto, sassarese doc da sempre costretto fuori dalla Sardegna, ad un passo dalla Torres in estate ma poi attirato dall’ambizioso progetto alessandrino. Per lui una stagione tormentata, ma comunque tre gol e, al netto della pubalgia, un ottimo momento grazie al cambio di guida tecnica.
Luigi, innanzitutto come stai? “Abbastanza bene, la pubalgia è una brutta bestia, ma ho approfittato della squalifica di domenica scorsa per fare qualche giorno in più a casa e curarmi al meglio. Da martedì lavoro con la squadra e sono pronto per domenica. Spero di giocare”.
Inutile nasconderlo, il passaggio da Notaristefano a D’Angelo ti ha giovato. Cosa è cambiato? “Il mister è una grande persona, è stato bravo a cementare il gruppo e dal punto di vista umano ci sta dando tanto. I risultati si vedono, a parte la sciagurata partita contro il Porto Tolle prima di Natale abbiamo sempre vinto. Stiamo crescendo, per quanto mi riguarda con D’Angelo ho giocato quattro partite che venivano dopo settimane in cui mi ero allenato poco a causa della pubalgia. Segno di fiducia, che ho ripagato con qualche gol e ottime prestazioni. Sono contento”.
Che partita andrete a fare a Sassari? Vi accontentereste anche di un pareggio? “Non credo proprio, le tre punte sono d’obbligo e la nostra mentalità è quella di cercare sempre la via del gol. Abbiamo qualche dubbio di formazione quindi non so su cosa sia orientato l’allenatore. Io sono a disposizione”.
E’ una partita particolare per te, ce la farà a salvarsi questa Torres? “Domenica hanno fatto davvero una grande prestazione, sembra che la ruota sia girata e sono convinto che si rialzeranno. Erano temibili prima lo sono ancor di più ora, perché hanno preso elementi di grande esperienza e sostanza”.
Qual è la squadra che ti ha più impressionato nel girone di andata? “Sicuramente il Bassano. La formazione di mister Petrone non è la più forte come individualità ma dal punto di vista organizzativo si fa preferire. Giocano molto bene, subiscono pochissimi gol, meritano di stare in vetta”.
In vetta c’è anche il Santarcangelo, vera sorpresa: “Ho giocato lì due anni fa e conosco l’ambiente, sano e senza ansie, l’ideale per far crescere i molti giovani. Hanno anche fortuna, come domenica a Forlì quando hanno sbagliato un rigore ma sono riusciti a vincere ugualmente. Gira tutto bene e alla fine chi vince ha sempre ragione”.
Domenica, ore 14.30, stadio “Vanni Sanna”, palpitazioni a mille e…? “Sarà bello, un’emozione grandissima. E’ la prima volta che gioco all’Acquedotto, per giunta da avversario, davanti a tanti amici e parenti. Spero di giocare, di fare una bella partita e che l’Alessandria vinca.
Scotto in gol, esultanza pronta? “Sicuramente no, non ce la farei mai. Spero di fare anche tre reti, ovviamente, perché sono un professionista e gioco per l’Alessandria, ma non riuscirei ad esultare come in una partita qualsiasi”.
In famiglia per chi si tiferà? “Credo proprio che tiferanno Torres, come sempre. Mio fratello in curva? Rossoblù fino al midollo, del fratello non gliene frega niente (ride)”.
Fabio Frongia