Cambiare per non cambiare

Il ferrarese torna a fare soltanto il GM anche per il futuro

Federico Pasquini durante un timeout, da oggi è di nuovo soltanto il GM della Dinamo Sassari (foto: Gatti)

Federico Pasquini durante un timeout, da oggi è di nuovo soltanto il GM della Dinamo Sassari (foto: Gatti)

Una mossa a metà, che non volta davvero pagina e che lascia a penzoloni tutte le contraddizioni conclamate di una Dinamo Sassari il cui progetto tecnico appare arrovellato su sé stesso. Federico Pasquini si sposta un po’ più in là, come da noi auspicato già ad ottobre, ben prima del naufragio: non è più allenatore ma rimane General Manager, cioè colui che ha fatto (e farà) la squadra. Insomma, paga parzialmente e in ritardo le sue colpe, forti ma non esclusive, per un fallimento stagionale verificatosi su tutta la linea. Resta quindi parte attiva di una carovana che dovrà essere traghettata (pare) da un altro fido di Stefano Sardara, quel Zare Markovski che da tempo naviga intorno al pianeta biancoblù e rossoblù, visto che in estate fu ad un passo dallo sbarco nel satellite cagliaritano.



L’eccessivo cambiamento estivo, questo il rimpianto o auto-rimprovero di Pasquini nel giorno dell’addio alla panchina. Curioso, se a proferirlo è il GM e allenatore della passata stagione, ma in una realtà che di storture se ne porta dietro un buon numero non è del tutto sorprendente. Neppure se ci si lamenta che il roster cambi profondamente, cosa che nel basket succede ogni due per tre, non solo in Italia.

La Dinamo, di fatto, cambia per non cambiare, con dinamiche che difficilmente muteranno troppo, sperando basti mettere davanti ai giocatori una figura nuova per illudere che ci sia stata una rivoluzione. Del doman non v’è certezza, anche Pasquini fu presentato come traghettatore per poi rimanere a lungo, ecco perché le prossime settimane serviranno per cercare di acciuffare i playoff salva-disastro e capire cosa si potrà apparecchiare per il 2018/2019. Sperando che sia foriero non tanto di vittorie (quelle non sono obbligatorie e anzi restano un’eccezione) quanto di progettualità e basket sano, giocato, gestito, allenato.

Claudio Inconis

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