Al termine della sfida pareggiata per 1-1 contro il Bologna, grazie alla rete siglata in extremis da Marco Borriello, l’allenatore del Cagliari Massimo Rastelli commenta così la prova offerta dai sardi al “Sant’Elia”.
“Fino al gol del Bologna si è visto un ottimo Cagliari – dice Rastelli – Il gol ci ha demoralizzato, abbiamo perso le distanze e la convinzione, nel finale poi fortunatamente siamo riusciti a riagguantare una partita che non meritavamo di perdere”. Rastelli rivendica i meriti della sua squadra: “Se c’era qualcuno che doveva vincere questo era il Cagliari, nel primo tempo abbiamo messo in mostra fraseggi rapidi e rischiato il meno possibile, oggi era importante non perdere, per l’emergenza in cui eravamo. Si sapeva che non avrei potuto fare molti cambi, con 12-13 giocatori di movimento a disposizione di cui 2 terzini e un centrale difensivo”.
“Nel prosieguo della partita avevo poche possibilità di cambiare qualcosa – continua Rastelli – L’ingresso di Salamon ci ha permesso di conquistare qualche seconda palla in più, e da una di queste è nato il pareggio. La partita perfetta non esiste, ci sono sempre errori ed imperfezioni, sul gol subito abbiamo sbagliato una verticalizzazione azzardata e ci hanno infilato”.
Qualcuno definisce l’ingresso di Salamon nel finale una ‘rastellata’. “Mancava poco e ho cercato di trovare le risorse tra quelle che avevo a disposizione, puntando sulla fisicità e i centimetri negli ultimi 30 metri”. Giannetti è vicino allo Spezia, o comunque al cambio di maglia negli ultimi due giorni di calciomercato ma, spiega Rastelli, “Niccolò aveva 39 di febbre stamattina, purtroppo piove sul bagnato, Salamon era la scelta più logica, l’avevo preparata e pensata alla vigilia, è un centrale che può fare il playmaker basso o il centravanti se necessario. E’ andata bene, Bartosz era carico e sapeva cosa fare”.
Ibarbo è un giocatore utile per il Cagliari? “È del Cagliari, è tornato alla casa madre. Ci sono situazioni in evoluzione, può andare altrove così come potrebbe essere a disposizione tra pochi giorni. È un attaccante, farà eventualmente l’attaccante nella nostra squadra”.
Ancora sulle scelte iniziali: “Ho scelto il sistema di gioco e i giocatori sulla base di quello che avevo a disposizione, e in virtù di ciò che ci permetteva di correre nel miglior modo possibile. Di Gennaro ha fatto un ottimo lavoro tra le linee, Sau molto bene in un ruolo non propriamente suo ma che sa e può fare, Marco veniva tra le linee in fase di possesso, creando situazioni pericolose come il palo colpito col tiro da fuori”. Come mai la scelta di Capuano lasciando fuori Miangue e Murru? “Non potevo permettermi di far giocare calciatori non al 100%, vista la situazione a livello di infortuni, Marco stava meglio di Nicola, ho preferito un elemento di maggiore copertura, ma Capuano ha giocato molto bene anche in fase di spinta”.
Su Borriello: “Sono contento per lui, è un grande attaccante che può risolvere le partite con una zampata. Fare quel gol a pochi secondi dal fischio finale è un bel modo di coronare la bella prestazione sua e della squadra. Espulsioni? Quei falli scomposti come quello di Viviani in genere vengono puniti con il rosso, come minimo col giallo. È stato estratto il rosso diretto, l’arbitro ha visto i piedi uniti, probabilmente, come me. Sarebbe comunque stato espulso perché era già ammonito. Fuorigioco nell’espulsione di Krafth? Non ho visto bene”.
Chiusura ancora sulla rivendicazione dei propri meriti: “Io penso che oggi dovessimo vincere, purtroppo il calcio è così e come si è visto ieri col Chievo in casa della Lazio tutto può succedere. Ognuno poi la legge come vuole o crede, il Bologna è stato bravo a fare gol nell’unico tiro in porta e ha provato a costruire i 3 punti su questo”.
dall’inviato Mattia Marzeddu