Avellino-Cagliari, precedenti “giovani” e lo scandalo “Totonero” (VIDEO)
Venerdì 29 gennaio si gioca al “Partenio” di Avellino l’incontro di ritorno tra i verdi padroni di casa e il Cagliari dell’ex allenatore irpino Massimo Rastelli. Partita che è preceduta da attese e qualche attrito di vecchia data. All’andata la compagine del patron Giulini vinse 2 a 1, e dopo gli ultimi fluttuanti risultati l’ambiente cagliaritano attende una prova che possa convincere per davvero. L’Avellino dopo una partenza stentata ha notevolmente recuperato terreno sulle posizioni di testa e spera di poter diminuire lo svantaggio nei confronti dei sardi. I precedenti tra le due squadre non affondano quanto altri le radici nella storia del calcio e sono vecchi di “appena” 40 anni. La prima sfida risale al torneo cadetto 1976-77, campionato sfortunato per il Cagliari: i rossoblù fallirono l’immediato ritorno in Serie A solo dopo l’esito degli spareggi.
La gara si giocò il 28 novembre 1976 e terminò a reti bianche. Queste le formazioni in campo:
Avellino: Pinotti, Schicchi, Gavasin (Cavaliri dal 74’), Nobile, Facco, Reali, Trevisanello I, Gritti, Capone, Lombardi, Traini.
Cagliari: Corti, Ciampoli, Longobucco, Casagrande, Valeri, Roffi, Roccotelli, Quagliozzi, Ferrari (Piras dal 82’), Brugnera, Virdis.
Poche le emozioni di quel giorno, anche l’ex Ferrari non riuscì a brillare. L’anno dopo la vittoria andò all’Avellino, ormai lanciato verso la conquista della prima storica promozione. L’incontro si giocò in Irpinia il 4 giugno del 1978 ed il risultato fu un tiratissimo 1 a 0, ma abbastanza per staccare in classifica il Monza, fino a quel momento appaiato in classifica all’Avellino. La settimana successiva sia i campani che i lombardi vincono, la situazione di classifica non muta e significa Serie A per l’Avellino. Cagliari e Avellino si ritrovarono nella massima serie nel torneo 1979-80, sfida inedita in A fino a quel momento.
L’incontro in casa dei “lupi” irpini si giocò il 23 marzo 1980, è la ventiquattresima giornata e la classifica in quel momento vedeva l’Avellino occupare un sorprendente sesto posto, il Cagliari invece navigava tranquillo in decima posizione, con la coda della classifica ben lontana. Le formazioni di quel giorno furono le seguenti:
Avellino: Piotti, Beruatto, Giovannone, Boscolo, Cattaneo, Di Somma, Piga, Valente, Pellegrini Claudio, Pellegrini Stefano, De Ponti.
Cagliari: Corti, Lamagni, Osellame, Casagrande, Canestrari, Brugnera, Belli, Quagliozzi, Selvaggi (Gattelli al 83’), Marchetti, Piras.
Tra gli avversari del Cagliari figura l’ex della Torres Mario Piga, autore di ottime giocate e decisivo nella segnatura di Pellegrini in qualità di assist man. Dopo il vantaggio di Selvaggi, Brugnera in tuffo di testa realizza un’incredibile autorete. Al 60’ Di Somma ferma una discesa rossoblù, lascia in profondità Piga sulla destra, tocco immediato per Stefano Pellegrini, il quale dopo qualche passo fa partire un gran tiro che non lascia scampo a Corti. Il Cagliari si riorganizza e a 9 minuti dalla fine riacciuffa il pareggio con una parabola di testa di Marchetti che sorprende Piotti. La partita si conclude 2 a 2.
Per trovare la prima vittoria del Cagliari dobbiamo aspettare il 9 maggio 1982, punteggio finale 1 a 4 (doppietta di Selvaggi, autorete di Rossi e rete di Marchetti per il Cagliari, goal di Juary per i verdi). Ma ritorniamo a quel marzo 1980, prima dell’incontro si respira aria pesante, al termine del match giunge però un colpo di scena mai visto sui campi di calcio italiani. Le volanti della polizia e gli uomini della finanza raggiungono diversi dei campi di Serie A e B, tra cui quello dell’Avellino a causa del cosiddetto scandalo “Totonero”. Proprio Stefano Pellegrini, autore del vantaggio dei verdi esce in manette dal ventre dello stadio. Arresti eccellenti vengono effettuati in tutta Italia, compreso il presidente del Milan Colombo ed Albertosi, bloccati in tribuna a “San Siro”. Alcuni dei nomi eccellenti finiti nelle mani della polizia quel giorno furono: Bruno Giordano, Oscar Damiani, Paolo Rossi, Giorgio Morini, Pino Wilson, Giuseppe Savoldi, Lionello Manfredonia e molti altri. Per Stefano Pellegrini vennero confermati i 6 anni di squalifica chiesti in primo appello, che di fatto ne segnarono il definitivo ritiro dai campi di gioco.
A cura di Mario Fadda