L’alfabeto di Milan-Cagliari – Il morso di Lulù, lo schiaffo di Carletto e tanto altro nella sfida “dalla A alla Z”

A come ABATINO – Gianni Rivera, strappò il pallone d’oro 1969 a Riva per una manciata di voti. Alcuni sostengono che fu il rossoblù a vincere il trofeo, perché allora si votava per corrispondenza e un paio di voti, provenienti da giurati stranieri, non arrivarono mai. Entrambi a segno nella partita del secolo, Italia-Germania 4-3, 

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Franco Baresi (foto: wikipedia)

Franco Baresi (foto: wikipedia)

A come ABATINO – Gianni Rivera, strappò il pallone d’oro 1969 a Riva per una manciata di voti. Alcuni sostengono che fu il rossoblù a vincere il trofeo, perché allora si votava per corrispondenza e un paio di voti, provenienti da giurati stranieri, non arrivarono mai. Entrambi a segno nella partita del secolo, Italia-Germania 4-3, Riva-Rivera fu uno dei tormentoni del calcio italiano anni ’70, assieme a quello che coinvolgeva il milanista e Sandro Mazzola.

B come BARESI – Gioca la sua ultima in carriera nel campionato 1996/97 contro il Cagliari. La sfida milanese del 1 giugno 1997 non coincide solo con l’ultima vittoria rossoblù, ma anche con la chiusura del ventennio targato Franco Baresi. Libero elegante, leader difensivo anche in azzurro, uno dei più forti giocatori di sempre salutò e si portò con sé la maglia numero 6 del Diavolo. Avrebbe voluto finire meglio, ma quella stagione (alla quale seguì la ancor più fallimentare del ’97/’98) fu emblema della fine del “ciclo degli invincibili”.

C come COLORI – Sgargianti quelli sfoggiati dal Cagliari in più di un’occasione a San Siro. Arancione e verde, non sempre portatori di buona sorte. L’autogol di Matteo Villa d’orange vestito nel 1998-1999, il 2-2 della stagione successiva e il verde acqua nel 2006-2007, quando fu Ronaldo a punire con un gol di pancia.

D come DUGARRY – Nella citata e famosa sfida del 1997, l’evanescente panzer francese avrebbe anche segnato il pareggio. Su cross dalla destra, svettò e insaccò alle spalle di Sterchele, ma Graziano Cesari decise di annullare per motivi eternamente misteriosi. ECCO IL VIDEO

E come EGIDIO CALLONI – Brera lo ribattezzò “lo sciagurato”. E con un cognome così, è una fortuna che non abbia mai giocato in Sardegna. Segnò nel secondo successo del Cagliari a San Siro nel 1975-76, anche se è rimasta negli annali soprattutto la doppietta di Virdis.

F come FURIOSI – A margine dell’infuocato 1-4 del 1991-92, gli ultras milanisti rubano il loro striscione al Sant’Elia, e poi lo espongono in curva nella successiva gara interna. I cagliaritani riescono poi a rifarsi mettendo le mani sullo stendardo delle Brigate Rossonere. Sfida ad altissima tensione fino a metà dei Duemila, con gli ultimi scontri datati 2004/2005. Poi più nulla anche perché gli esodi dei tifosi sono merce sempre più rara.

G come GUSTAVO GIAGNONI – Allenatore olbiese, doppio ex, che nel 1974-75 guida i rossoneri e li porta al 5° posto. Nell’87, sulla panchina rossoblù, lo sfizio di eliminare dalla Coppa Italia la Juventus di Platini e Boniek.

H come HITCHENS – Fu lui a firmare la prima vittoria del Cagliari a San Siro (0-1, stagione 1967/1968). 4 le reti in rossoblù per lo sfortunato attaccante di Rawnsley.

I come INZAGHI – Stagione 2008-2009: il Cagliari di Allegri, lanciato in un inverno strepitoso fa visita ai rossoneri. Su una sventagliata che Diego Lopez e Federico Marchetti stanno per disinnescare, Filippo Inzaghi spinge platealmente l’attuale allenatore rossoblù e permette a Seedorf di segnare il gol-vittoria. Uno dei tanti episodi da moviola che hanno condannato il Cagliari. ECCO IL VIDEO

Andriy Shevchenko contro il Cagliari

Andriy Shevchenko contro il Cagliari

L come LORIA – Il 20 febbraio 2005 il Milan batte non senza polemiche (ancora!) il Cagliari, e nel momento clou della stagione incassa il k.o. di Andry Shevchenko. L’ucraino è vittima di un terribile scontro con Simone Loria e si rompe lo zigomo. Verrà operato e Daniele Arrigoni, allenatore del Cagliari, dirà: “Mi sono venuti i brividi”.

M come MORSO – Quello che Lulù Oliveira rifila al polpaccio di Dejan Savicevic in Milan-Cagliari 3-2 del novembre 1995. I rossoblù di Trapattoni, partiti con grandi squilli di tromba alla ricerca di un posto Uefa, si trovano sotto anche a San Siro contro un Milan tutt’altro che irresistibile. Il bomber belga-brasiliano riceve una gomitata dal fantasista rossonero e, una volta a terra, tenta un’improbabile reazione addentandone il polpaccio. L’episodio desta scalpore e ilarità, al punto che se ne occupano tutti i media nazionali. “Mi sono difeso, non sono cannibale”, dirà Lulù. ECCO IL VIDEO

N come NUCIARI – Portiere con 44 presenze totali in rossonero, uno spareggio UEFA vinto contro la Sampdoria in sostituzione di Giovanni Galli, divenne preparatore dei portieri del Milan nella stagione 1997-1998, passando poi al Cagliari nel disastroso 1999-2000. Qualche mese dopo, siederà anche sulla panchina del Cagliari, affiancando Gianfranco Matteoli in uno dei periodi più bui della storia recente.

O come OSARE – Sarebbe necessario per strappare qualche punto a San Siro. Invece in più d’una circostanza il Cagliari è parso remissivo, arrendevole, timido. Anche davanti a un diavolo non sempre irresistibile. Lampante l’esempio dello scorso anno quando il Milan più brutto della stagione vinse 2-0, venendo graziato da un Cagliari privo di idee offensive al crepuscolo della gestione Ficcadenti. Quando i rossoblù sono scesi in campo spavaldi e sbarazzini, sono arrivati punti e divertimento, talvolta soffocato da beffe o errori arbitrali da fegato marcio per squadra e tifosi.

P come PIETRO PAOLO VIRDIS – 95 presenze totali e 29 gol, questo il bottino per il bomber di Sindia, cresciuto con il Cagliari, autore di una doppietta a San Siro contro i lombardi e poi vincitore di scudetto e Coppa Campioni in maglia rossonera nel 1988-1989. 53 reti in in 135 partite, mica male per uno che sembrava dover svernare.

Q come QUATTRO A TRE – Questo il risultato della sfida del 22 novembre 2009, giocata a ritmi folli e foriera di spettacolo per tutti i novanta minuti. Cagliari subito sotto per effetto del gol di Seedorf, poi bravo a ribaltare con Matri e Lazzari, rischiando di dilagare e subendo il ritorno brasiliano firmato Pato (2) e Ronaldinho. A nulla serviranno la rete di Nenè e tante occasioni sfumate.

R come RONALDO – Primo gol al Milan contro il Cagliari nel 2006/07. Segnò con una pancia che iniziava già ad essere ingombrante, raddoppiò successivamente contribuendo al 3-1 finale del 22 aprile 2007. Il brasiliano ha spesso saltato l’appuntamento contro il Cagliari per infortunio, nel 1998-1999, alla prima occasione utile (la stagione precedente il Cagliari era in B) con la maglia dell’Inter, marcò visita sia al Sant’Elia che nel 5-1 di San Siro.

Matteo Villa ad inizio carriera

Matteo Villa ad inizio carriera

S come SCHIAFFO – Lo rifila Mazzone a Cozza, che brigava coi rossoneri durante Milan-Cagliari 0-1. “Ao, e che volemò sveglà er can che dorme?”, urlò con vigore Sor Magara al fantasista calabrese prima del fischio finale che sancì l’approdo allo spareggio napoletano.

T come TRAPATTONI – Si presenta da ex a San Siro nel 1995/96, il suo Cagliari non ingrana e il pubblico milanista lo punzecchia. “Trap vi porterà in B” è il coro che echeggia dalle tribune di San Siro. Una storpiatura del celeberrimo “Trap portaci in Europa” che era stato il tormentone dell’estate rossoblù.

U come UNDICI – E’ il numero di maglia di Roberto Muzzi, primo “undici fisso” del Cagliari, ovvero il giocatore che prese questa casacca quando la numerazione cominciò a essere assegnata stabilmente dall’inizio della stagione. Prima dell’arrivo del romano, era Luìs Oliveira a giocare e segnare con la “11”, che ovviamente appartiene per sempre (ritirata nel 2005) al mito Gigi Riva. Rombo di Tuono giocò la sua ultima partita nell’1-3 del 1976 proprio contro il Milan. Da parte milanista, con questo numero troviamo Roberto Donadoni nel 1995-1996. Il bergamasco allenerà il Cagliari, con ottimi risultati e triste epilogo celliniano, nella stagione 2010-2011.

V come VILLA – Incorna di testa il gol del 2-1 in Milan-Cagliari del 19 dicembre 1993. Per il centrale di Vimercate, ex rossonero, anche un’autogol nella sconfitta del 1998-1999, quando l’undici di Ventura imbrigliò per larghi tratti i futuri campioni d’Italia.

Francesco Zanoncelli

Francesco Zanoncelli

Z come ZANCONCELLI – Esordisce nel Milan 1986-1987, agli albori del “berlusconismo”, quando il Diavolo arriva 5° e si qualifica alla Coppa Uefa. Non avrà fortuna in rossonero, ma un’ottima carriera che culminerà con la cavalcata nel Lecce, allenato da quel Ventura che lo vorrà fortemente a Cagliari. Nel 1997-1998 guida la difesa della promozione, nel 1998-1999 è il libero della difesa completata da un giovane Zebina e da Gianluca Grassadonia.

a cura di Roberto Rubiu e Fabio Frongia

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