Pronto a confermarsi quale alfiere d’attacco dell’Olbia che non vede l’ora di assaggiare nuovamente la Serie D, Demiro Pozzebon non si preclude nulla, si compiace per la bella prova di squadra nel test di Oristano contro il Cagliari e analizza i primi giorni di preparazione agli ordini di Mauro Giorico. Per il centravanti romano sarà
Pronto a confermarsi quale alfiere d’attacco dell’Olbia che non vede l’ora di assaggiare nuovamente la Serie D, Demiro Pozzebon non si preclude nulla, si compiace per la bella prova di squadra nel test di Oristano contro il Cagliari e analizza i primi giorni di preparazione agli ordini di Mauro Giorico. Per il centravanti romano sarà la seconda stagione in maglia bianca, cominciata con la grande fatica imposta da mister Giorico.
“Tutto procede al meglio, i doppi allenamenti si fanno sentire – dice Poezzebon ai microfoni di SardegnaSport.com – Abbiamo molti ragazzi in prova, perché l’allenatore e la società vogliono valutare soprattutto i giovani. Le urla di Giorico? E’ un sanguigno, che pretende tanto ma riconosce l’impegno dei giocatori. A Oristano è rimasto contento della nostra prova, che ci dà fiducia e spinge a lavorare”.
Una partita, quella contro il Cagliari, che ha mostrato i rossoblù imballati e imbrigliati dalle trame olbiesi. “L’avevamo preparata sulla difensiva, il nostro tridente (Aloia-Pozzebon-Simeoni ndr) si è poi modellato su un centrocampo a 5 con me nelle vesti di unico riferimento avanzato. Ho dovuto giocare molto spalle alla porta, ma il nostro obiettivo era disturbare Nainggolan all’inizio della manovra e in molte occasioni ci siamo riusciti. Ho visto un Radja molto presente, gestiva sempre il pallone, distribuiva e dettava i tempi, non c’è bisogno di rimarcare le sue qualità”.
Poco si sa dell’Olbia che si affaccia alla Serie D. Il campionato di Eccellenza vinto in carrozza è ormai alle spalle, ma le basi sono solide e finora si è proceduto a fari spenti, senza proclami. “Il mister ha sempre giocato con il tridente – continua Pozzebon – il 4-3-3 si trasforma spesso in 4-2-1-3 ma all’occorrenza cerchiamo di fare densità in mezzo al campo. Adesso la situazione è un po’ fluida, siamo tantissimi (più di trenta ndr) e lavoriamo per trovare le soluzioni migliori. Prima mettiamo benzina nel motore, poi quando il gruppo sarà scremato penseremo maggiormente agli schemi”.
Ancora molto complicato decifrare che campionato aspetta le squadre sarde impegnate nella Serie D 2013-2014. Tra ripescaggi e definizione dei gironi, orientarsi sugli obiettivi delle squadre diventa impossibile anche per i diretti interessati. Se il presidente del Selargius aveva respinto l’attestato di “ambizioso” (leggi qui), e a Latte Dolce si predica calma (leggi qui), Pozzebon (foto: www.olbia1905.org) mantiene tutte le porte aperte. “Direi una bugia se parlassi di obiettivi. Non ci penso e nel gruppo nessuno lo fa. La prova contro il Cagliari ci ha dato belle speranze, considerato il lavoro duro che stiamo facendo. Giocando con questa cattiveria si può andare lontano. Si sa poco sugli avversari, il mercato fatica a carburare, soldi ce ne sono pochi e secondo me non c’è una corazzata che parte staccata dalle altre. Siamo una buona squadra, giochiamo, aspettiamo le prime partite e capiremo”.
Olbia nel futuro, ma anche nel recente passato, con uno scatto importante di una carriera che faticava a decollare. “Mi sono subito trovato bene con il mister, che mi ha dato tanta fiducia. E’ un allenatore che ti fa giocare tranquillo, bravo nel cementare il gruppo. Ho deciso di rimanere quest’anno nonostante ci fosse stato qualche contatto con la Torres per andare in Lega Pro. Ho preferito provare a salire gradualmente, giocare un buon campionato qui a Olbia e vedere se posso stare in Serie D. Il divario tra Eccellenza e Serie D è minimo, quindi non sono preoccupato”.