Le parole di Marchi (all. Taloro), Diouf, Chelo e Chessa
La furia della Torres si abbatte sul Taloro Gavoi con un rotondo 6-0. Il punteggio tennistico al Vanni Sanna sancisce la supremazia dell’XI di casa ed evidenzia il coma clinico degli ospiti, incapaci di rialzare la china dopo il raddoppio sassarese e il rigore mandato in orbita da Falchi, sul momentaneo 2-0.
Le parole in procinto di essere pronunciate possono essere lette dalle espressioni dei volti dei due tecnici. Romano Marchi si presenta corrucciato: “Non voglio parlare del buon gioco espresso in alcune fasi della gara – sentenzia cupo l’allenatore barbaricino –Abbiamo preso una sonora lezione dalla Torres. Non c’è niente da dire, né da recriminare sulle occasioni mancate. Il primo tempo, d’altro canto, è sinonimo del nostro campionato sino ad oggi per via delle occasioni non concretizzate e la mancanza di lucidità. Il rigore?È il terzo consecutivo che sbagliamo. Stiamo attraversando un periodo complicato che dobbiamo necessariamente superare. Non voglio parlare di sfortuna: non mi piace parlare in questi termini. I numeri non ci danno ancora per sconfitti, quindi continueremo a lottare finché avremo un minimo di speranza.”
Pino Tortora con un ghigno festante commenta baldanzoso: “Le partite come queste non devono montarci la testa. Hanno la stessa valenza: tre punti. Raggiungere i play-off dopo le vicissitudini societarie rappresenterebbe un traguardo stratosferico. Abbiamo degli scontri importanti davanti alla nostra strada: Samassi, Castiadas, squadre che dovrebbero salvarsi come il Guspini. Guardiamo con fiducia al futuro, consapevoli dei nostri mezzi. La rosa è giovane e solida. Nella finestra di mercato abbiamo rifiutato vari nomi perché non eravamo convinti potessero essere giocare adatti per questa squadra. Son contento del mio gruppo. Siamo arrivati a questo risultato col lavoro quotidiano. La vittoria di oggi mi fa piacere, oltre che per il risultato maturato, per il fatto che siamo stati capaci di vendicarci dell’1-0 subito a Gavoi, in un clima pesante di contestazioni. Il successo rilevante, di questo pomeriggio, è essere arrivati a ridosso delle seconde in classifiche. Qualcosa d’insperato fino a qualche mese fa.”
Bubacar Diouf, alla seconda conferenza stampa, diverte gli addetti ai lavori torresini. “Sono molto felice per la doppietta. Il gol lo aspettavano tutti: dai dirigenti, all’allenatore che mi chiede sempre di segnare. Oggi l’ho ripagato. I miei amici mi danno la forza e giusta carica, non mi cercano di buttarmi giù, anzi mi esortano a fare meglio. Il primo gol lo dedico al figlio del mio responsabile, il secondo a tutti quelli che mi vogliono bene.”L’attaccante senegalese chiosa con un siparietto: “Saranno felici i tifosi – continua tra le risate in sala stampa – i quali mi esprimono il loro pensiero e mi danno consigli, nonostante alcuni non abbiano mai giocato a calcio.”
Michele Chelo attacca con una dedica speciale: “Questo primo gol è per mio nonno Andrea che mi segue sugli spalti e mi incita a non mollare.” L’ex Sorso prosegue nell’analisi del match, parlando dei suoi obbiettivi personali: “Eravamo al corrente dell’imprevedibilità del Taloro: per tale ragione siamo entrati in campo concentrati, con la giusta mentalità e convinti di potercela fare. La rete è stata liberatoria: son felice di essermi sbloccato. Spero di continuare di questo passo e ripagare la fiducia del mister che ha sempre creduto in me.”
Andrea Chessa, al secondo gol in maglia rossoblù, risponde riflessivo: “Non avevamo sottovaluto il Taloro: ci preoccupava la loro fame di vittorie. Il vantaggio è arrivato nei primi minuti, per nostra fortuna la gara si è messa subito in discesa. Sul 2-1 loro potevano essere pericolosi ma non abbiamo demorso.” Il centrale cresciuto nel Sassari Latte Dolce, schierato nell’inedita posizione d’interno di centrocampo, disquisisce sulla marcatura, strizzando l’occhio ai play-off: “Per un sassarese è stupendo gonfiare la rete in questo stadio ed esultare sotto la curva. Per quanto riguarda la classifica: ce la giocheremo con tutte le nostre dirette concorrenti con la stessa cattiveria. Ci siamo prefissati di arrivare più in alto possibile.”
Fiorenzo Pala