Dinamo, le pagelle: Pierre non basta, incubo Hatcher

I nostri giudizi dopo Cantù-Dinamo Sassari: non bastano Polonara, Tavernari e Pierre

Dyshawn Pierre (foto: Giuliano Gatti)

Dyshawn Pierre (foto: Giuliano Gatti)

Spissu 5 – in una giornata così nera per le due guardie titolari viene chiamato in causa un po’ più del solito; lui fa quello che sa fare, prova a dettare il ritmo e suggerisce il tiro ai compagni. Non è in fiducia e si vede.
Bamforth 4.5 – più degli 8 punti con cui chiude il referto, meravigliano le medie bassissime al tiro (1/4 da 2, 1/9 da 3). Intuendo la giornata difficile al tiro prova, con successo, a distribuire assist ai compagni (7 alla fine) ma l’apporto di cui la squadra ha bisogno da lui è ben altro. Cala, sempre più, ormai da tempo.

LA SALA STAMPA

CRONACA E STATISTICHE

Planinic 6 – Voto che è media tra l’ottima prima parte e il riposo forzato della seconda. Statuario nel primo tempo, quando costruisce i presupposti per la miglior prestazione stagionale, da 19 punti. Delude non poco la sua deficitaria gestione dei falli, che praticamente gli impediscono di giocare il secondo tempo e il supplementare. Ingenuità non da poco per uno della sua esperienza.
Devecchi 5 – schierato più per far rifiatare i compagni che per aumentare i giri in difesa, lui prova a fare il suo, ma senza eccessivi meriti.



Pierre 7.5 – incontenibile. E insostituibile, dal momento che gioca 43 minuti su 45 totali. Giustifica la sua presenza con una prestazione da “doppia doppia” con 26 punti e 10 rimbalzi, oltre a tante cose importanti per tenere la squadra in partita. E’ colui che sfrutta maggiormente il vantaggio fisico, legittimandolo.
Jones 4.5 – parte benino, ma alla lunga si assesta ben al di sotto di una prestazione sufficiente. Thomas lo batte ripetutamente, costringendolo a caricarsi di falli e uscire presto dalle rotazioni.
Hatcher 4 – diciamolo chiaramente: la continuità non è il suo forte. Stavolta riesce ad eccellere al contrario, risultando quasi totalmente negativo. Nonostante un primo tempo da dimenticare, Pasquini gli concede il campo in tutti i momenti chiave, e lui riesce a toppare praticamente sempre. Perde palle con la stessa svagatezza con cui si passeggia al centro commerciale. Viene il dubbio che abbia giocato il cugino scarso.
Polonara 6.5 – mani torride al tiro (4/5 dalla lunga distanza), alterna cose buone a piccole disattenzioni in difesa, ma complessivamente la sua prestazione resta positiva.
Tavernari 6.5 – l’eroe mancato del match. Il suo ingresso in campo, al quarto fallo di Planinic, coincide con la trasformazione della zucca in carrozza: 11 punti con 3 triple consecutive in pochi minuti danno alla Dinamo lo slancio per l’allungo. Poi la squadra subisce la rimonta, lui nel suo piccolo non riesce a fare la differenza in difesa né a portare altri punti in attacco, e la favola finisce senza lieto fine.



Allenatore: Federico Pasquini 4 – In conferenza dice (polemicamente?) “l’ho persa io”. Probabilmente ha ragione: l’ha persa lui. Perché, con la squadra avanti di 3, quel fallo tecnico più tripla seguente ha inevitabilmente dato uno schiaffo all’inerzia del match, riaprendolo. Prima del fattaccio, la sua squadra non sfrutta il gap fisico a suo favore, non chiude la partita nonostante il +11, non ha la lucidità nel gestire i momenti caldi. E Pasquini non sembra avere le chiavi per gestire i suoi giocatori, non in questo periodo di rottura prolungata. Doveva essere la serata del riscatto, invece si continua a scavare.

Fabio Frongia

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