Arzachena, a Livorno regalati l’ennesima impresa

Fra due giorni la sfida in terra Toscana contro gli amaranto di Sottil

La corsa di Michele Vano (foto: Sandro Giordano)

La corsa di Michele Vano (foto: Sandro Giordano)

Una vittoria che manca da tre giornate da una parte, quattro risultati utili nelle ultime cinque gare dall’altra. L’Arzachena continua la sua marcia spedita verso la salvezza senza grandi intoppi di percorso e soprattutto dimostrando alle squadre del Girone A di Serie C di potersela giocare con chiunque. Domenica, tuttavia, i biancoverdi di mastro Giorico avranno a che fare con il Livorno primo in classifica e già mattatore di una buona Olbia due settimane fa. Una sfida da giocare con la mente libera e la curiosità di affrontare la regina della classe. Un confronto utile per capire quanto effettivamente i galluresi possono dire in un campionato difficile ma assolutamente alla portata.



L’Arzachena, infatti, può addirittura recriminare per qualche punto di troppo lasciato per strada e per una sfortuna spesso di casa in Costa Smeralda. L’impressione che i galluresi abbiano del potenziale inespresso è forte e l’occasione di Livorno può essere la migliore per stupire ulteriormente consolidando una classifica che ora dice 21 punti e nono posto, a +8 dalla lontana zona rossa. Gli amaranto attendono gli ospiti con le ferite ancora aperte dopo la sconfitta nel derby con il Pisa, che ha sancito il primo stop di un’ armata in grado di collezionare undici vittorie e appena tre pareggi. In casa, poi, i toscani sono praticamente imbattibili: solo l’Arezzo, infatti, è riuscito a strappare un punto dall'”Armando Picchi“.

La certezza, come confermato da Alessio Curcio in settimana, è che “non vedrete un’Arzachena remissiva“, alla caccia dell’ennesima impresa per concludere al meglio (ci saranno prima della sosta Pro Piacenza e Giana Erminio) l’anno più importante della storia del club smeraldino. Il leitmotiv dell’incontro è facilmente intuibile con il Livorno che proverà a fare la partita e l’Arzachena pronta con il consueto e aggressivo pressing alto a recuperare la sfera, lasciando da parte quei timori referenziali che Mauro Giorico non ha mai sopportato. Magari saldando quel debito con l’avara dea bendata, perché per uscire trionfati da una sfida così complessa servirà che tutto vada per il meglio, episodi compresi.

L’allenatore algherese ha mischiato le carte in tavola la scorsa domenica contro la Pistoiese, schierando un inedito 4-4-2, dove Taufer e Bertoldi hanno agito da esterni e Curcio si è mosso alle spalle di Sanna, nonostante la partita sia poi stata risolta dal subentrato Vano. Difficile quindi prevedere come sarà disposta la scacchiera biancoverde in terra livornese, soprattutto con la consapevolezza di andar incontrando l’attacco più prolifico del girone con ben 32 gol. La difesa, composta verosimilmente da Arboleda, Piroli, La Rosa e uno tra Baldanzeddu e Peana, dovrà compiere un lavoro straordinario per arginare la stella di casa, Daniele Vantaggiato, il quale, con un curriculum che parla di quasi 100 gol in carriera, per la maggior parte siglati in Serie B, è attualmente il capocannoniere della squadra. A centrocampo potremmo vedere lo stesso schieramento visto contro gli arancioni, magari con Lisai (alle prese con un dolore alla schiena) in luogo al giovane e promettente Taufer, mentre se Giorico decidesse di tornare al modulo con le tre punte sarà richiesto un sacrificio ancora superiore a quello prodotto fino ad ora.

Disquisizioni tattiche che lasciano tuttavia il tempo che trovano: per vincere, o almeno uscire indenni da sfide di questa portata, è quasi sempre il carattere e la voglia di crederci a fare la differenza. Con il peso di un’isola sulle spalle, l’Arzachena va incontro alla storia in uno stadio simbolo del calcio italiano, che ha anche ospitato la Coppa Uefa e che ora si prepara ad osservare un gruppo di ragazzi terribili in grado di mettere in difficoltà chiunque sia passato per la loro strada. Compresi gli odiati cugini del Pisa. Lo spettacolo è assicurato, il sogno è lì vicino: ai biancoverdi il compito di provarci senza paura.

Oliviero Addis



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