Zola: “Zeman mi voleva alla Roma. Che spasso in Inghilterra!”

“Magic Box” tra l’attualità del calcio italiano (Nazionale, Juventus, Napoli e tanto altro) e il suo passato!

Gianfranco Zola ai tempi in cui giocava nel Cagliari (2003-2005)

Gianfranco Zola ai tempi in cui giocava nel Cagliari (2003-2005)

Settimana di interviste per Gianfranco Zola, in Italia con il tour dei partner commerciali della UEFA Champions League. Magic Box, in attesa di tornare in panchina dopo le ultime negative esperienze, è stato a Napoli ma anche a Cagliari (domenica pomeriggio per Cagliari-Genoa, ne ha parlato Giulini), per poi godersi Chelsea-Roma nella sua Londra.



“La squadra di Sarri mi piace molto – ha detto sul Napoli -, se rimarrà costante potrà vincere lo Scudetto, la sfida di sabato contro l’Inter è affascinante. I nerazzurri sono diversi dalle solite squadre di Spalletti, ma restano insidiosi”. Ovviamente molteplici i temi sui quali stuzzicare Zola: dalla Juventus (“Sarà sempre protagonista, il Napoli sta facendo cose super”) al Dybala che sbaglia rigori (“Può diventare il migliore”), passando per le differenze tra calcio inglese e italiano e l’importanza dei metodi portati Oltremanica dai tecnici del Belpaese. “I giocatori inglesi hanno capito l’importanza dell’alimentazione, mangiano fish and chips solo dopo la partita, alla vigilia hanno scoperto l’importanza della bresaola; è importante trovare equilibrio tra tattica, tecnica e fisicità, in Italia si lavora di più in settimana, in Inghilterra si corre di più in partita. In passato eravamo superiori nella tattica, ma gli inglesi hanno fatto passi da gigante in tal senso, anche grazie all’avvento degli allenatori italiani”, dice Zola.



Spazio alla Nazionale (“Non andare ai Mondiali? Non per forza una tragedia, nel 2000 la Germania ha ri-progettato dopo un fallimento”) e all’amarcord, ai ricordi di una carriera luminosa in Sardegna, in Italia e nel Mondo. “Andai via da Parma e dall’Italia perché i trequartisti avevano vita dura, dovevo fare la seconda punta perché si seguivano in modo ferreo i sistemi di gioco. Penso che sia sempre il singolo con le sue qualità a fare la differenza. Zeman mi voleva alla Roma – ha proseguito a Roma TV – Mi sarebbe piaciuto giocare in una città che ritengo da sempre la più bella al mondo e in una società straordinaria come la sua tifoseria. In Inghilterra, quando arrivai, mi divertii subito molto, era un calcio molto meno evoluto sotto gli aspetti tecnico-tattici e professionali, per certi aspetti la mentalità era quasi dilettantistica. Il primo anno fu bellissimo, in un’esperienza ovviamente fantastica come tutti sappiamo”.

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