Nuovi consulti per il fastidio al ginocchio del marchigiano, il punto della situazione nel dettaglio
Federico Melchiorri insegue il ritorno in campo. Lo fa ormai da dieci mesi, da quando sul maledetto prato di Empoli tornò nel baratro abbandonato appena quattro mesi prima: quello della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. La lenta riabilitazione, i primi calci forzando i ritmi a giugno scorso, quindi la preparazione di Pejo e Aritzo ad andatura evidentemente più cauta, e adesso la lunga attesa per tornare in campo. Gli ultimi tempi sono stati di lavoro (seppur a singhiozzo) col gruppo, fiducia, ritorno ai box, convocazioni e ritiri per “ritrovare il clima partita”, e ancora terapie e le sedute di nuovo in differenziato dopo la sortita alla Sardegna Arena in occasione di Cagliari-Chievo.
Ma come sta, davvero, Melchiorri? Di fatto è clinicamente guarito, accusando soltanto un fastidio persistente che ha richiesto nuovi accertamenti strumentali e vari consulti medici negli scorsi giorni e settimane. Questi hanno evidenziato un leggero versamento nel ginocchio operato. Il che non rappresenterebbe un impedimento per la funzionalità del ginocchio e del calciatore ad alto livello, anche se Melchiorri è costretto a convivere col (pur non terribile) dolore per mettersi a disposizione. In tal senso inciderà molto il parere della società e di chi ha la guida tecnica in mano, ovvero se riterrà Melchiorri utilizzabile o fuori servizio.
Melchiorri si è recato prima dal dottor Massimiliano Salvi, storico ortopedico che segue i tesserati rossoblù, e poi a Barcellona dal luminare Ramon Cugat, specialista del settore un po’ come quel professor Pier Paolo Mariani che a Roma l’ha operato due volte (ad aprile e a dicembre 2016). La consulenza in Catalogna ha confermato il parere fornito in precedenza da Salvi: niente di preoccupante, adesso bisogna decidere se convivere con il versamento e i frammenti post-operazione (che intaccano cartilagini non certo nuove di zecca), oppure intervenire in artroscopia con tempi di recupero comunque minimi. Si tratterebbe comunque di un intervento chirurgico, con tutto quel che esso comporta a maggior ragione su un soggetto già operato due volte. Le opzioni sono dunque tre: intervento subito, resistere fino alla fine della stagione, aspettare almeno la prossima sosta del campionato (12 novembre) per limitare al massimo l’indisponibilità.
La riflessione continua, l’obiettivo è mettere a punto quanto prima Melchiorri, rendendolo di nuovo quel fattore di devastante vantaggio per il Cagliari, superando così le frizioni esistenti e nate in questi mesi per il trattamento ricevuto durante il recupero e nelle ore in cui stava per trasferirsi ad Olbia. Un atteggiamento del club che il giocatore non ha di certo apprezzato, sentendosi scaricato da una realtà dove si trova molto bene. Una pagina non bella (assieme a quella dell’infortunio) che vorrebbe cancellare a suon di prodezze ancora in rossoblù.
Fabio Frongia