Torna a parlare Giovanni Rossi, direttore sportivo del Cagliari, dopo un calciomercato che si preannunciava calmo, e che invece nelle ultime due settimane ha visto i botti rossoblù chiamati Van der Wiel e Pavoletti.

In un’intervista rilasciata ad Alberto Masu per L’Unione Sarda, l’ex dirigente del Sassuolo ha fatto il punto sulla sessione appena conclusa. Dai complimenti ai colleghi del club per l’apertura della Sardegna Arena (“Incredibile quel che è stato fatto in quattro mesi, un vanto per tutta la Sardegna“) al resoconto delle operazioni: “Volevamo rafforzarci intervenendo nei ruoli più importanti”, dice Rossi, elencando i volti nuovi (Van der Wiel, Andreolli, Pavoletti, Cigarini) o di ritorno (Cossu). Quasi proverbiale, ormai, la parola “patrimonializzare” che usò nella conferenza stampa della sua presentazione: “Volevamo farlo con i giovani (Cragno, Deiola, Romagna, Miangue, Barella, ndr) senza dimenticare i prestiti a Olbia e a Perugia (Han e Colombatto, subito scintillanti, ndr)”.

Nordcoreano e argentino sono sulla bocca di tutti: “La strada migliore era quella di mandarli a giocare per valorizzarli, tutti abbiamo preso questa decisione, nel Cagliari si lavora molto di staff, è un mercato condiviso, dove tutti hanno responsabilità”.

Meriti al presidente per l’acquisto di Pavoletti (“Lì è stato bravo lui”) e dribbling su Borriello (“Meglio una pietra sopra e pensare ai nostri”), confermando come il colpo Pavoletti fosse difficile e quanto renda felice la dirigenza. “Leonardo ha caratteristiche umane per farsi amare dai tifosi del Cagliari, gli uomini fanno la differenza”.

Nessun interesse per gli svincolati, nonostante le sirene di radio mercato, e si riparte verso quattro sfide importanti dopo il debutto di fuoco: “Abbiamo fatto bene ma dobbiamo migliorare quanto visto contro Juventus e Milan, non ci accontentiamo degli elogi, vogliamo i punti”.