La chiusura al traffico di via Roma, a Cagliari, è uno dei temi centrali nel chiacchiericcio del capoluogo isolano. Come spesso accade, le scelte in fatto di viabilità fanno discutere, e dividono l’opinione pubblica. Sulle pagine de L’Unione Sarda, in un’intervista rilasciata a Mariella Careddu, è nientemeno che Gigi Riva – un totem per la Sardegna e Cagliari in particolare –
a esprimersi sulla decisione di pedonalizzare la via più importante fino a metà settembre.

Stuzzicato sul tema, Rombo di Tuono non poteva che legarsi ai ricordi di una strada che lo vede ancora protagonista (tra passeggiate quotidiane e cene nel vicino ristorante di fiducia) e che fu scenario dei festeggiamenti di quel 12 aprile 1970, giorno della vittoria dello Scudetto da parte dei rossoblù. “Una buona occasione per chiudere via Roma sarebbe poter festeggiare lì la vittoria del campionato – spiega -. Allora sarebbe bellissima. Se mi sento ottimista? Sì, per forza. Bisogna esserlo sempre”.

Di sicuro Riva non è favorevole all’ultima decisione dell’amministrazione comunale. “Credo che il problema dei parcheggi sia reale –
dice – Io, per esempio, devo lasciare l’auto in via XX Settembre o in via Sonnino e poi farmela a piedi. Avrei preferito che le cose restassero com’erano. Sicuramente ristoratori e attività commerciali che si affacciano sotto i portici sono penalizzati”.

47 anni fa via Roma fu invasa dai caroselli: “Non era una cosa organizzata. Allora non era come ora: ci avevano fatto salire su un carro dopo la partita ed eravamo andati in centro. Non potevamo scendere. Noi stavamo seduti sul carro. C’erano migliaia e migliaia di persone, si passava e si tirava dritto. Fermarci sarebbe significato non muoversi più. Le macchine c’erano – conclude – ma dovevano fermarsi per lasciar passare noi in mezzo a migliaia di persone. Quel giorno erano tutti più tolleranti. Comunque per fare spazio alla festa di un altro scudetto andrebbe bene tutto, anche chiudere il traffico in via Roma”.