A tu per tu col ventenne terzino bresciano: “Devo migliorare oltre la metà campo”
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Matteo Cotali sale sul palco nel giorno della presentazione ufficiale in piazza Elena di Gallura
La voce e l’atteggiamento nascondono bene i vent’anni di Matteo Cotali, terzino bresciano che sa il fatto suo e che da tempo si è preso la scena. Prima nel Cagliari, arrivato come giovane promessa sul quale il nuovo corso Canzi-Beretta scommetteva (giustamente) a occhi chiusi, poi in quell’Olbia che sposò dopo appena sei mesi, tuffandosi nel calcio dei grandi dove ha dimostrato di poter stare eccome. “Ma devo ancora crescere tanto, e questo per me è un anno importante, così come per la squadra”, attacca con modestia tutt’altro che di facciata.
Cambio di numero sulle spalle, passando dal 3 al 23 “un po’ per simbolismo legato alla mia famiglia e un po’ perché volevo novità legata anche alla scaramanzia”, sussurra ridendo. Sì perché Cotali ha proprio voglia di evolvere: “Devo imparare a essere più decisivo oltre la metà campo, a questa stagione chiedo qualche assist in più e magari dei gol, non sarebbe male…”.
Il feeling con il tecnico, Bernardo Mereu, e una squadra quasi invariata rispetto all’anno prima possono essere spinta decisiva: “Abbiamo svolto una ottima preparazione, lavorando bene sul campo sia dal punto di vista tattico che atletico. Sono state settimane intense ma piacevoli, credo che aver cambiato poco sarà fondamentale, e poi il mister è persona preparata, che ci dà tanto non solo dal punto di vista tecnico-tattico ma anche sotto il profilo delle motivazioni e del carisma”.
“La stagione giusta per svoltare”, non ha dubbi l’ex Inter, che dalla Sardegna vuole spiccare il volo: “Sia per me che per molti compagni può essere un anno decisivo, si parte subito forte perché becchiamo il Pisa in casa e non sarà facile. Sarà però bello giocare davanti alla nostra gente, che anche nel giorno della presentazione in piazza ci ha fatto sentire il suo calore. L’anno scorso i tifosi ci sono stati vicini nei momenti più bui, colgo l’occasione per chiedere loro di essere ancora più numerosi. Ci darebbe una grossa mano e fa ovviamente piacere a tutti noi, squadra e società”.
La stagione scorsa, la prima nei professionisti per molti nella carovana olbiese, ha insegnato parecchio. “Conosciamo gli errori da non ripetere, abbiamo subito tanti gol per cavolate, la solidità difensiva sarà fondamentale e credo che mister Mereu stia lavorandoci intensamente. Vedo grande dedizione da parte di tutti. Mereu è guida umile ed esperta, persona semplice che non conoscevo ma in Sardegna ha ottima reputazione non a caso”.
Nessun dubbio sul pregio dell’Olbia che sta nascendo (“Il gruppo unito e la voglia di fare”), più problemi nell’indicare un difetto, forse anche per non scoprire le carte ai nastri di partenza. Meglio, allora, riavvolgere il nastro di qualche settimana, quando a tratti si è parlato di Cotali già utile per il Cagliari in Serie A o per un salto in cadetteria: “Sinceramente non ci ho mai pensato, ho lasciato fare a Cagliari e Olbia e hanno ritenuto che per me e per il progetto fosse utile che rimanessi un altro anno in Serie C. Sono sereno e sono sempre stato a completa disposizione, dal canto mio spero di ripagare la fiducia, di fare meglio a livello di squadra e individuale. Devo imparare a gestire meglio la palla, credo che la parte offensiva oggi sia quella in cui ho bisogno di crescere”.
Gruppo rodato, qualche cambio in sede di mercato (l’arrivo di un portiere esperto come Aresti, l’addio di Kouko e un probabile nuovo innesto là davanti) e due ragazzi che oggi sono al fianco di Cotali dopo aver condiviso il primo exploit della Primavera cagliaritana. “Alessio Murgia ha qualità indiscutibili, dopo un anno alle spalle di Cossu ora ha più responsabilità e consapevolezza. Sarà un anno importante per lui come per me e altri ragazzi. Davide Arras è un cagnaccio, l’ho sempre ritenuto un calciatore scomodo da trovare come avversario, grande lottatore e lavoratore, sono convinto possa tornare a brillare dopo una stagione complicata come quella passata”.
La stagione è dunque alle porte: “Veniteci a vedere e sostenere, non ve ne pentirete”. Cotali, freccia mancina dell’Olbia, ne è certo.
Fabio Frongia