L’ala olbiese, capitano azzurro, parla dal Pala Rockefeller di Cagliari
E’ ovviamente il personaggio di copertina, Gigi Datome, quando l’Italia del basket arriva in Sardegna per prepararsi ad una manifestazione importante come gli Europei. E allora, nel primo giorno al Pala Rockefeller (allenamenti rigorosamente a porte chiuse), l’ala olbiese si intrattiene con i cronisti presenti, esprimendo “dispiacere” per il forfait della Nigeria che crea non pochi problemi all’organizzazione dell’evento e del lavoro di coach Ettore Messina.
“Per me è sempre bello tornare in Sardegna – dice a Cagliari – anche con la Nazionale. Sono contento che la Federbasket scelga l’isola, è bello che il basket passi anche da qui, ora dobbiamo entrare in condizione e limare le cose che non sono andate bene nei primi giorni di raduno. Ogni giorno ci sono spunti su cui lavorare e riflettere, penso che la prima parte di raduno sia stata positiva, ma è presto per parlare di obiettivi a lungo termine. Adesso dobbiamo vedere chi siamo e chi affronteremo, senza essere presuntuosi né pensare ad altro che non sia passare il primo turno. Non bisogna andare troppo oltre il primo girone, poi ci saranno partite secche da affrontare una per una e sarà un altro discorso”.
Senza Gallinari sarà ancora di più la Nazionale di Datome? “Mi sento ogni giorno responsabilizzato – taglia corto il sardo – noi scenderemo in campo con quelli che saremo, pensando a chi siamo e a quello che ci sarà da fare, non serve a nulla disperdere energie ragionando su quel che è successo”.
A Cagliari, dalla prossima stagione, ci sarà la Cagliari Dinamo Academy e il basket di Serie A2. “Mi fa piacere – commenta Datome -, non ho seguito nel dettaglio il progetto che sta nascendo, ma è bello venire a vedere partite di Serie A2, con piazze importanti”. Nel capoluogo isolano Datome troverà una carica maggiore in vista dell’Europeo? “La carica la ho dentro, non devo aspettare niente da nessuno che non sia me stesso, “userò” Cagliari per trovare la condizione, per capire cosa fare con i compagni, sarà bello giocare davanti alla gente sarda che ha sempre dimostrato molto affetto per me”.
Come sta il basket nella sua Olbia? “In passato si è vista la B1, per qualche stagione, ma ad oggi sono più contento che lavorino col mini basket, con le scuole, che si faccia conoscere la pallacanestro e che si permetta ai giovani di crescere in modo sano accanto all’educazione delle famiglie”.