Aru: “Al Tour è andata bene, guardo avanti”

Il ciclista di Villacidro correrà la Vuelta o la Astana lo punirà per l’accordo con UAE Emirates?

Fabio Aru

Fabio Aru

“Quando sei davanti a tutti (con la maglia gialla), cominci a pensare a tutte le possibilità, è normale che sia così”. Parla Fabio Aru, a freddo dopo un Tour de France in cui il suo quinto posto è positivo, ma anche pieno di rammarico perché poteva essere splendido con una squadra adeguata e un po’ di condizione in più nelle ultime giornate chiave.




“Devi allargare la tua visione – continua -. Guardando indietro, vedo che ho sempre combattuto con i migliori e mi sono migliorato molto rispetto allo scorso anno. E quando avevo una brutta giornata, al massimo ho perso un minuto”, ricorda il campione di Villacidro. Il quale torna anche sui problemi di salute, bronchite in particolare, in chiusura di Tour: “Purtroppo questi imprevisti ci stanno – dice a La Gazzetta dello Sport – L’aria condizionata dopo le premiazioni, conferenze stampa, interviste, tutte queste coso dopo lo sforzo in corsa possono incidere. Io lo faccio con piacere, ma forse rischi di più rispetto a quando puoi andare subito in autobus per una doccia”.

L’umore è comunque positivo. “Ho perso il podio per appena 45 secondi, lascio il Tour con la consapevolezza che posso tornare e fare bene. Era quello di cui avevo bisogno di più di ogni altra cosa. Questa è la più grande conferma per il futuro”. Intanto non si è ancora sciolto il dubbio sulla sua partecipazione alla Vuelta, dal 19 agosto. L’accordo con l’Astana non c’è, Aru non rinnoverà il suo contratto, pronto a firmare con la UAE Emirates per il 2018. Dal 1° agosto si possono siglare i nuovi accordi, il team kazako potrebbe far pagare ad Aru questo divorzio togliendogli la vetrina spagnola, dove si confronterebbe di nuovo con quasi tutti i migliori visti alla Grand Boucle.




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