Intervista al presidente della Nuorese: “E’ dura, ma andiamo avanti. Noi siamo seri”

Michele Artedino
La querelle Ninni Corda ha scosso in questi giorni il mondo Nuorese, con l’abbandono del tecnico barbaricino per tuffarsi nel progetto Como (dove al 50% comanderà il cagliaritano Roberto Felleca), la risposta di Michele Artedino e la contro-replica dello stesso Corda. Il presidente verdazzurro, però, non ci sta, e di fronte alla posizione espressa dall’ex allenatore di Alghero, Como, Savona e Barletta a SardegnaSport.com, risponde con forza.
“Vorrà dire che ci ritiriamo subito dal campionato di Serie D perché non abbiamo più con noi il signor Corda”, attacca con tono pacato ma fermo Artedino, che rilancia: “Giovedì scorso a casa di Corda avevamo trovato un accordo, anche con mister Peddio (designato allenatore in prima della Nuorese 2017/2018 ndr). Dico una cosa: ha ragione Corda a dire che sono un dilettante, forse se fossi stato un professionista non avrei chiamato lui a lavorare, dandogli un’altra occasione nella sua città dopo la pesante squalifica per combine e illecito sportivo. Se essere un presidente onesto, che fa sport e ama la sana competizione, significa essere dilettante, allora confermo di esserlo. Lui (Corda, ndr) è un professionista che cerca il nuovo pollo da spennare, va bene così. A Nuoro ha trovato un presidente dilettante che non lo ha lasciato libero di fare quel che voleva, che lo ha tenuto al guinzaglio, evidentemente non ha gradito. Però gli accordi erano stati presi, altrimenti il signor Corda non si sarebbe attivato nei giorni scorsi per collaborare con noi, come ha fatto”.
E’ vero che voleva fargli firmare un contratto a zero euro, “sulla parola”?
“Corda non può firmare alcunché essendo squalificato…”
Perché ha scelto Como, secondo lei?
“Non lo so e non mi interessa, è acqua passata. Pensiamo al bene della Nuorese, anche se siamo in ritardo. Di sicuro a Como il contratto da professionista non lo firma e non glielo faranno mai firmare”.
Quali erano i riscontri del mondo esterno a voi di fronte al nome Corda?
“Nessuno voleva ascoltarmi, parlarmi o trattare con me”.
E adesso?
“Ho già ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà. Mi dicono che sono un uomo fortunato, che mi è andata bene ad essermi liberato di un “tumore”. Noi siamo sempre stati seri, senza pendenze con tesserati o discorsi poco limpidi, andiamo avanti per la nostra strada”.
Qual è il futuro della Nuorese, voltata questa pagina?
“Non vinceremo, forse, ma il bene della Nuorese sarà salvaguardato. Non ho mai detto, e non dico che voglio vincere il campionato. Però sono competitivo, mi piace fare bene, non parto per salvarmi e basta. Detto ciò, sarà dura, a maggior ragione perché abbiamo perso tempo e non sappiamo in che girone saremo inseriti, cosa che pesa più dei 5-10 giorni di ritardo”.
Peddio rimarrà allenatore?
“Potrebbe. E’ chiaro che ogni discorso è stato rimesso in discussione, la posizione di Peddio è da rivalutare come tutte le altre che stavamo definendo, ma non è detto che salti”.
Entro quando avremo una fumata bianca sulla guida tecnica?
“Mi prendo 24 ore di tempo, entro giovedì bisogna definire e andare a dama sul fronte allenatore”.
Sembra particolarmente carico, avrà una motivazione particolare dopo che le hanno detto che non vincerà mai?
“Sono sempre carico, mi conoscete. Però ho i piedi per terra, il ritardo pesa perché devi andare a prendere i giovani, fondamentali per via di una regola assurda sui fuori quota. I campionati li vinci con gli “under”, noi ora non possiamo pensare di andare a prendere colpi “over” in prima istanza, sarà un mercato difficile ma ci siamo e lavoriamo come sempre”.
Serve un colpo per rinvigorire una platea stordita. Lo piazzerà?
“L’accordo con Giuseppe Meloni è stato trovato in tempi non sospetti, le parti hanno raggiunto un’intesa e non è un mistero. E’ chiaro che Giuseppe (nuorese doc, attaccante classe 1985 ndr) vuole garanzie tecniche perché è un giocatore importante, ha fame di riscatto dopo una stagione negativa, e dopo le ultime evoluzioni dobbiamo riaggiornarci. Ma l’intesa c’è, Meloni sa che deve fare bene per rialzarsi e continuare la sua carriera a questi livelli, vediamo nelle prossime ore ma siamo a buon punto”.
Mica male…
“Non mi nascondo, anche se conosco bene le difficoltà e le problematiche con cui dobbiamo condividere. Ma la Nuorese non muore certo in poche ore di trambusto”.
Fabio Frongia