Cagliari, Rafael: “Pronto ad accogliere Cragno”
L’estremo difensore brasiliano in conferenza stampa da Pejo: “Lavoro per farmi trovare pronto”
E’ il portiere Rafael il protagonista di giornata in casa Cagliari, nella consueta intervista giornaliera al termine dell’allenamento mattutino. Il brasiliano, ex Hellas Verona, è diventato un tassello portante della squadra, in campo e non, grazie all’ottima porzione di stagione disputata. Una sicurezza che permette anche di valutare e aspettare l’adattamento di Cragno, titolare prima del via ma tutto da verificare al ritorno in Serie A dopo due stagioni dall’esordio non felice in maglia rossoblù. In ogni caso, Rafael è pronto, e di questo si è parlato nell’incontro con la stampa.
Quali sono le impressioni avute dalla prima amichevole?
All’inizio ci sono squadre della zona da affrontare, ma è importante giocarle bene dal punto di vista fisico e tattico. Abbiamo tanto da migliorare prima dell’esordio e cercheremo di arrivarci al 100% delle nostre forze.
Cosa pensi dei nuovi arrivi?
Il gruppo è praticamente identico rispetto allo scorso anno. Penso che l’importante sia fortificare ancora di più questa squadra coi nuovi innesti. Cerco sempre di dare una mano ai più giovani ma la cosa più importante è sempre il gruppo, che sia forte e compatto. Questo servirà nei momenti duri. Ci saranno molte difficoltà e un gruppo forte può affrontarle.
Ti disturba dover ogni anno ripartire da secondo portiere?
Non penso mai di essere titolare ma lavoro per sfruttare le scelte del mister. Poi tra i portieri ci sono le scelte iniziali, ma la cosa più importante è dare una mano, lavorare e aiutare chi gioca o sta fuori. Mi impegnerò anche per questo.
Come accoglierai Cragno?
E’ un giovane con tanta voglia e qualità, lo ha dimostrato. Quando arriverà sono certo che ci sarà un’ottima accoglienza, ci darà una grande mano.
Come sta lavorando la squadra per subire meno gol?
E’ stato il nostro punto debole ma stiamo lavorando tanto insieme al mister e allo staff. Ieri abbiamo cercato di mettere qualcosa in più rispetto allo scorso anno, soprattutto nei movimenti difensivi. Sarà importante stare attenti in queste occasioni.
Padoin ha ammesso che nella scorsa stagione ha pesato l’assenza di un leader: sei d’accordo?
Durante l’anno ci sono sempre momenti di difficoltà. Il gruppo è sano e unito, solitamente il leader viene fuori ed è capace magari di prendere tutti per mano. Siamo riusciti comunque a passare sopra a queste piccole sconfitte e alla fine abbiamo raggiunto presto l’obiettivo salvezza. Come ha detto Simone, però, quest’anno abbiamo bisogno di uno o più ragazzi che in campo e anche fuori diano una mano nei momenti complicati della stagione.
Che importanza ha il gruppo brasiliano nello spogliatoio?
Con le nostre musiche e il sorriso, parlando anche in portoghese, si cerca di fare morale. Ho sempre avuto l’opportunità di conoscere connazionali che mi hanno dato una mano, facendomi vivere le giornate nel modo giusto. L’importante per noi, per la squadra e la società è comunque raggiungere gli obiettivi.
Abbiamo visto Dei molto carico. Come vanno i suoi allenamenti?
Dei è molto carico, ora con la GoPro registra gli allenamenti, questo è molto importante. Abbiamo la possibilità di riguardarci, come l’anno scorso dopo le partite. Questo fa piacere e aiuta tanto. Lui è un grande preparatore e ci dà una grossa mano.
E’ importante variare sempre gli esercizi?
Esistono situazioni diverse che in partita non capitano con i palloni da football, ovviamente, ma magari simili. Quindi da il bisogno di reagire sempre alle negatività, a parate improvvise. Questi allenamenti ci danno la possibilità di avere una visione periferica di tutto ciò che può accadere. Poi tra noi abbiamo le nostre sfide interne, chi perde magari deve portare la colazione o altre penitenze. Siamo molto contenti perché il mister ci dà un grande aiuto.
Sei d’accordo con la scelta di tenere Crosta piuttosto che mandarlo in prestito a fare esperienza?
Luca è un grandissimo portiere e bravo ragazzo. La società ha fatto questa scelta e io gli do una mano perché so che c’è un percorso di crescita difficile da fare per un portiere di Serie A. Lui avrà l’opportunità di crescere tanto, il mio compito è dare una mano non solo a lui ma anche agli altri.
Manterrai il numero 1?
Se posso scegliere, mi piacerebbe tenerlo! (ride n.d.r.)
dagli inviati Mattia Marzeddu e Fabio Frongia