Importante intervista rilasciata da Federico Pasquini – allenatore e general manager della Dinamo Sassari – a Repubblica, nella quale il tecnico e dirigente ferrarese ha fatto il punto dopo avere di fatto chiuso il roster che dovrà ora guidare sul parquet. Rimane l’incognita Marco Spissu, che preferirebbe rimanere alla Virtus Bologna ma che la Dinamo vorrebbe riportare a casa inserendolo nelle rotazioni con un minutaggio variabile, a seconda del suo adattamento alla Serie A, dai 10′ in su.

Il club biancoblù ha subito sprintato chiudendo tutti gli innesti: Jones e Planinic (“pivot conosciuto con un passato importante”, lo presenta così Pasquini) centri, Pierre (“miglior rimbalzista in Germania, può fare il 3 e il 4, può migliorare ancora”, dice il coach) e Polonara (“ha enormi potenzialità, da lui mi aspetto tanto”) ali con Randolph, quindi Bamforth (“ragazzo con una storia delicata alle spalle ma col fuoco del grande realizzatore”, dice Pasquini) guardia tiratrice e Hatcher (“ha fatto tanta gavetta, ora si è affermato”) in regia. I confermati Devecchi e Stipcevic, eventualmente con Spissu, a completare l’organico, e Pasquini spiega come l’idea iniziale di ripartire dallo zoccolo duro – esplicata a caldo dopo l’eliminazione dai playoff nei quarti di finale contro Trento – sia stata presto abortita perché “Lacey, uomo chiave nella squadra che avevamo in mente, ci ha fatto capire di avere fatto scelte diverse, così come Brian Sacchetti”.

In Europa sarà ancora Champions League. “Esperienza positiva, in una manifestazione con tanto seguito, qualità e giocatori bravi. Giocare subito, nei gironi, contro avversarie forti è sicuramente importante per migliorare la chimica di squadra”, commenta Pasquini, che poi aggiunge: “Ci aspetta una Serie A sulla falsariga dell’ultima, con Milano favorita nettamente sulla carta e dietro tante squadre, dalla neopromossa Bologna a Torino, che si stanno attrezzando per essere protagoniste”.