Van Der Want: “Ho bisogno di giocare”

A tu per tu con il portiere olandese: continuerà la sua avventura all’Olbia?

Marteen Van der Want con la maglia dell'Olbia

Marteen Van der Want con la maglia dell’Olbia

Due anni di Olbia, in cassaforte una promozione in Serie C e un salvezza, entrambe da protagonista venuto fuori alla distanza. Per Marteen Van der Want, 22enne portiere olandese, il capitolo gallurese potrebbe essersi chiuso con la fine del contratto il 30 giugno 2017. Intanto lui si gode la Sardegna e aspetta, anche perché il sodalizio di Alessandro Marino deve capire se riuscirà a chiudere con Simone Aresti.

“Sicuramente ho bisogno di giocare – afferma sul futuro – se dovessi andare in Serie B farei il secondo, ma se continuassi a militare in Serie C non potrei permettermi un altro anno stando a lungo ai margini”. Idee chiare, maturate anche nel corso di una annata dove è stato tenuto per mesi in naftalina, chiudendo come un anno prima indossando i guantoni di titolare. “È stata una stagione dura – spiega l’olandese -, non è stato facile rimanere fuori. Purtroppo è andata cosi, la cosa importante è che sia arrivata l’occasione e l’abbia sfruttata, conquistando tutti insieme la salvezza”.




Cosa ha pensato mentre si avvicendavano tre portieri (Carboni, Montaperto e Ricci) e lei rimaneva sempre in panchina?
“Ho pensato di mollare, di cambiare aria, ma penso sia normale. È tosta quando vedi gli altri giocare e tu non vieni mai chiamato in causa. Bisogna rimanere sul pezzo e dare il massimo in allenamento, altrimenti non riuscirai mai ad avere la tua occasione. Ho sempre pensato che prima o poi sarebbe toccato a me”.

Chi è che l’ha aiutata maggiormente nella sua avventura a Olbia?
“Dico Sabino Oliva (preparatore dei portieri appena avvicendato da Federico Orlandi, ndr), senza dubbio il miglior allenatore che ho avuto nella mia carriera. Nei mesi in cui giocavo mi ha dato grande autostima e alla fine ha avuto ragione lui”.

Quanto è stato vicino a lasciare la Gallura?
“Ci ho pensato, ma il direttore (Carta, ndr) mi ha ribadito che ero importante per il gruppo e che lasciarmi partire non era intenzione del club. Sono contento di quello che è stato l’epilogo della stagione, di esserci salvati e di avere trovato minutaggio, anche perché sennò sarebbe stato un anno buttato e probabilmente sarei dovuto ripartire dalla Serie D”.

L’ultima stagione ha visto anche grande acclamazione per lei da parte di tutto l’ambiente olbiese…
“Mi ha fatto piacere, però è anche vero che il calcio è uno sport di squadra e quando non arrivano i risultati le cose vanno male per tutti, non si può essere contenti nonostante qualcuno riconosca le tue qualità”.

Il momento più brutto e quello più bello della stagione?
“Il più difficile quando ho esordito contro la Lupa Roma, sbagliando un’uscita importante, ma può capitare… Il più bello la partita di Pistoia”.

Quali sono i suoi punti di riferimento ai piani superiori?
“In primis dico Van der Saar, idolo per noi olandesi anche se ha smesso ormai da un po’. Oltre a Buffon, mi piace come lavorano Sczesny e Allison, alla Roma nell’ultima stagione”.

Torniamo a Olbia, l’impressione è che qui si trovi molto bene…
“Assolutamente sì, la mia compagna è di Olbia, qui si vive il calcio in modo sereno e senza stress, a differenza di altre piazze. Sono uno schivo, mi piace girare per la città tranquillamente, e ovviamente a Olbia mi trovo a meraviglia”.

Cosa vi ha portato Bernardo Mereu, risultando decisivo per la salvezza?
“Non saprei dire qualcosa di particolare, diciamo che ci sono quegli allenatori che ti spingono a fare un passo in più in determinati momenti”.

Vi sareste salvati anche andando avanti con mister Mignani o la scossa era necessaria?
“Domanda difficile, il calcio è molto strano e le cose cambiano in fretta, a maggior ragione in Serie C. Detto ciò a volte un cambio può darti la spinta per superare dei problemi, senza che ci siano colpe specifiche”.




Progetto Olbia fatto di giovani, giusto andare avanti su quella strada o un po’ di esperienza in più servirebbe per soffrire meno?
“Solo con i giovani fai fatica, si è visto anche nell’ultimo girone di ritorno. Bisogna trovare il giusto equilibrio, indubbiamente nei momenti complicati gli elementi che sappiano indicare la via risultano importanti”.

Dove sarà Marteen Van der Want nella prossima stagione?
“Non lo so, di queste cose si occupa e sa tutto il mio agente. Dipenderà dalla proposta e dal progetto tecnico”.

Fabio Frongia

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