
Luca Cigarini
La trattativa che ha tinto di blucerchiato Nicola Murru, ha regalato al Cagliari il suo prossimo regista: Luca Cigarini da Montecchio Emilia. Un ingaggio passato quasi in secondo piano, mentre la piazza rossoblù ancora si interroga sulla bontà dell’affare che ha portato in Liguria il terzino di Selargius. Quasi un paradosso se si considera che il metronomo emiliano si candida a prendere le redini del Cagliari edizione 2017/18. Dopo un corteggiamento durato qualche mese, Cigarini prende la strada della Sardegna. Nei radar rossoblù già nell’ultima sessione di calciomercato, l’ormai ex Sampdoria sbarca ad Asseminello voglioso di riscatto dopo una stagione da comprimario con appena 4 presenze in maglia doriana.
Classe ’86 e tante promesse non mantenute alle spalle. Non più un ragazzino – certo – ma ancora con diverse stagioni spendibili nel proprio futuro. Arriva a Cagliari a 31 anni, nel pieno della maturità e con la possibilità di riprendere il filo di una carriera che negli ultimi mesi è stata cristallizzata. La sua voglia di rivalsa, perciò, sarà il primo termometro per valutare la qualità di questo affare. Regista capace di abbinare un piede educato ad un dinamismo che lo rende elemento prezioso anche in fase di interdizione. E’, perciò, un valido schermo davanti alla difesa, in grado di dettare i tempi di gioco della sua squadra.
Sboccia tra le mani di una vecchia conoscenza rossoblù, Davide Ballardini, che ne cura la crescita nel settore giovanile del Parma prima di portarlo con sé alla Sambenedettese. Il debutto nel professionismo non lascia ombra di dubbio (33 presenze e 4 gol) e convince gli emiliani a riportarlo al Tardini. Tre stagioni in gialloblù, condite da un’insperata salvezza sotto la guida di Claudio Ranieri, il quale se ne innamora letteralmente eleggendolo fulcro del proprio scacchiere. Passa all’Atalanta nell’estate del 2008 e nonostante un grave infortunio che lo tiene fermo per tre mesi conferma le buone impressioni destate nella via Emilia. La grande occasione arriva l’estate successiva e ha i contorni del Vesuvio. L’esperienza partenopea, però, rallenta la sua ascesa: i piani di Mazzarri non prevedono un regista e Cigarini si vede relegato al ruolo di subentrante. Dopo appena una stagione è costretto a ripartire, questa volta da Siviglia. In Andalusia, in una macchina già rodata, il regista non riesce a ritagliarsi il suo spazio, collezionando appena 6 presenze. E’ qui che bussa l’Atalanta per riportare a Bergamo quel ragazzo che tanti bei ricordi aveva lasciato ai tifosi della Dea. In neroazzurro Cigarini riacquista quella sicurezza smarrita nel precedente biennio, diventando il perno del gioco atalantino per cinque stagioni.
Dopo la negativa parentesi doriana, a 31 anni, riparte per l’ennesima volta in una carriera che ha (probabilmente) tradito le aspettative ma che ha ancora diverse pagine da scrivere. Dovrà dimostrare a sé stesso di possedere argomenti ancora validi per la Serie A e convincere i suoi nuovi tifosi che il capitolo rossoblù sarà intrigante e degno di lettura.
Stefano Sulis