Serie C, Gravina: “3-4 casi gravi, 2-3 senza stadio”

Il presidente della Lega Pro fa il punto in vista della prossima stagione: format, ripescaggi, stadi, fideiussione, iscrizioni

Gabriele Gravina

Gabriele Gravina

Come spesso capita, per la Lega Pro e le sue questioni organizzative l’estate è sempre di passione e confronti su possibili cambiamenti. Dal numero di squadre in organico nel futuro prossimo (si parla di riduzione a 40 o di varo di un torneo “cuscinetto” tra Serie C e Serie D) alle questioni fiscali, passando per criteri di ripescaggio, fideiussioni, infrastrutture.




In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il presidente della Lega Pro ha fatto il punto della situazione. “Questo è il momento in cui si evidenziano le criticità – ha detto sullo stato di salute dei club che dovrebbero disputare la prossima Serie C – C’è chi le affronta e chi no, i casi emersi durante il campionato scorso sono stati sciolti, senza storie. Credo che 3-4 siano i casi più gravi, ma niente nomi – spiega Gravina -. Salvo sorprese, perché ci sono situazioni a noi ancora ignote e che potremo valutare assieme alla Figc soltanto al momento delle iscrizioni”.

Inevitabile parlare di stadi: “2-3 club dovranno giocare fuori sede”, si limita a dire Gravina, parlando di un problema che per il momento interessa anche l’Arzachena. Il club smeraldino, che professa grande serenità su tutti i fronti, potrebbe dover iniziare la stagione emigrando a Olbia, in attesa di avere adeguato il “Biagio Pirina”.

“In linea di massima i criteri di ammissione sono gli stessi rispetto al passato – spiega Gravina – ma alcuni indici richiedono un po’ più di attenzione. Le neopromosse in Serie B riescono spesso a salire in Serie A, le retrocesse in Lega pro fanno fatica ad iscriversi, evidentemente è un problema di sistema, qualcosa non va. Il Latina è fallito e ripartirà dai dilettanti, sul Vicenza non sappiamo nulla di ufficiale”.

Non resta dunque che aspettare i passi concreti e le ufficialità scandite dalle tempistiche: entro lunedì andranno pagati gli stipendi di maggio, entro il 30 giugno i contributi di maggio e in più versata la nuova fideiussione, entro il 7 luglio servono i versamenti per il rapporto P/A (patrimonio netto/attivo patrimoniale). A quel punto sarà tempo di ricorsi delle escluse e decisione finale per il 16 di luglio.




Il discorso ripescaggio è sempre molto importante, ma tuttora non si conoscono le cifre per tassa e fideiussione (il Consiglio Federale del 26 maggio scorso ha fissato in 300mila euro e 200mila euro), anche se Gravina spiega che “a parte le cifre il resto dovrebbe essere come l’anno scorso. Bisogna abbassare i costi e aumentare i ricavi – conclude Gravina, difendendo i tre gironi con 60 squadre totali – Con i nostri indicatori di rating potremmo individuare modalità più corrette di gestione. Se non incrementiamo i ricavi le 60 squadre diventeranno utopia. Il prossimo campionato si chiamerà Serie C, e il format non cambierà: cercheremo di avere tre gironi equilibrati come nell’ultima stagione, i maxi-playoff vanno bene ma dobbiamo salvaguardare di più il piazzamento in classifica, si potrebbe fare in campo neutro soltanto la finale, e non so se ancora a Firenze…”.

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