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Cagliari , IN EVIDENZA , Olbia
Il centravanti torinese cerca una resurrezione dopo tante stagioni buie
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Robert Acquafresca con la maglia del Cagliari
Robert Acquafresca sogna di tornare in Sardegna. Abbandonata la quale, dopo aver ritrovato il Cagliari per una stagione, non è più riuscito a giocare né segnare con continuità (appena 12 gol in 6 stagioni). In scadenza di contratto con il Bologna, Acquafresca spera di poter trovare una sistemazione con il rossoblù cagliaritano o con il bianco olbiese.
Anche se, è lo stesso centravanti italo-polacco, a spiegare che “per adesso non c’è niente, nessuna proposta”, confermando che “ho incontrato Giulini durante la partita di addio al Sant’Elia. Giulini mi conosce bene: il 30 giugno scade il mio contratto col Bologna, aspetto la sua chiamata”, dice a L’Unione Sarda.
Si è parlato dell’Olbia, costola della famiglia rossoblù-bianca. “Dipende da quante stagioni dovrei fare in Lega Pro – dice -. Ho 29 anni: quando tornerei al Cagliari? Così sembra fantacalcio, ma forse è il caso di essere concreti e parlare di fronte ai fatti. Non sono il tipo da propormi: ho una mia dignità e il mio orgoglio. Ciò non toglie che il Cagliari e Cagliari abbiano un posto speciale nel mio cuore. So di poter dare ancora molto: di gol ne ho fatti, dunque sono in grado di farne, ma ho bisogno di sentire la fiducia della società. Al Cagliari ho vissuto le mie migliori stagioni in Serie A perché ho trovato l’ambiente ideale, perché, a vent’anni, avevo la possibilità di sbagliare. Poi, andando avanti, non essendo più di primo pelo questo non mi è stato concesso: a Bologna sono arrivato a condizioni importanti e di fiducia me n’è stata data poco. Non ne faccio un problema di denaro – dice – quando tornai a Cagliari non pensai al fattore economico, con le offerte arrivate da Cina e Dubai non si è concretizzato nulla, ora stiamo a vedere. A gennaio incontrai Giulini con Marino per parlare della possibilità di trasferirmi all’Olbia, ma ci dovevo pensare. Apprezzo il progetto Cagliari-Olbia, e dico che il Cagliari ha conquistato una grande salvezza, spero di andare nel nuovo stadio almeno da tifoso. Aresti? Mi fa piacere il suo arrivo, la sua scelta non ha a che fare con la mia, una cosa è il rapporto di amicizia che mi lega a lui, un altra è il lavoro”.
Acquafresca si è lasciato andare anche ai ricordi. Quelli più dolci: “Mille, ma ne voglio citare tre, uno per ogni stagione: la storica salvezza il primo anno, la partita col Torino al secondo, con Massimiliano Allegri in panchina, quando, dopo sei gare a secco di punti, sono entrato e ho segnato il gol vittoria, e la rete alla Juventus nella stagione del rientro. Un giorno potrò vantarmi con mio figlio di aver fatto un gol a Gigi Buffon: doppio sfizio, essendo torinese sponda Toro”.