I biancorossi di Marcetti ripartono dalla Serie C, incertezza anche per Hermaea Olbia e Palau

Francesco Marcetti
Non è certo un momento radioso per la pallavolo sarda, già affievolita da un decennio in cui le ambizioni delle varie realtà sono crollate in modo vorticoso, salvo rari sprazzi. Mentre l’Hermaea Olbia minaccia seriamente di abbandonare la Serie A2 se non ci sarà un repentino aiuto per il deus ex machina Gianni Sarti, la Capo d’Orso Palau (promossa in B1) rischia di chiudere bottega per via dei noti problemi giudiziari che hanno interessato il presidente e il tesoriere, molte società faticano a legittimare con un’iscrizione la vittoria dei campionati regionali, ecco che anche la Pallavolo Olbia saluta la Serie B.
Reduce da un’ottima stagione, il sodalizio biancorosso ridimensiona. “Non abbiamo i giocatori per disputare una categoria così importante – dichiara il presidente Francesco Marcetti – e non ci sono più le risorse economiche per andare avanti. Lo scorso ottobre abbiamo perso lo sponsor Meridiana a pochi giorni dall’inizio del campionato, che abbiamo disputato lo stesso per rispetto degli impegni prisi, ma adesso non è più possibile. E’ sempre più difficile trovare degli sponsor e, vista la contrazione degli spazi dedicati allo sport della stampa locale, offrire loro giusta visibilità in cambio di un loro impegno. A questo punto preferiamo ripartire dal campionato di Serie C regionale, con qualche giocatore esperto che sarà affiancato da atleti da valorizzare, rilanciando l’attività del nostro settore giovanile”, ha detto Marcetti a La Nuova Sardegna.
“Bisogna capire se al territorio, alle istituzioni e al tessuto economico la Serie A di pallavolo interessa e se sono disposti a darci una mano. Alcuni contatti ci autorizzano ad essere fiduciosi – dice Sarti (Hermaea Olbia) a La Nuova Sardegna – decideremo nell’arco di una settimana se ci sono le condizioni per andare avanti. In caso contrario faremo una Serie C con atlete locali, magari per vincerla”.