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IN EVIDENZA , Serie D , Torres
Comunicato importante da parte del sodalizio di via Leoncavallo
Come avevamo anticipato qualche settimana fa, sono giorni di evoluzioni e programmazione in casa Latte Dolce, dopo la storica salvezza in Serie D. Quello che oggi è il primo club di calcio a Sassari – alla luce della retrocessione in Eccellenza dell’ormai defunta Torres, pronta a rinascere sotto nuove vesti – lavora con rinnovamento a livello dirigenziale (Fantoni direttore generale, Colombino direttore sportivo, tra le altre cose), per quanto riguarda partnership commerciali e aspetti tecnici, sul solco della continuità (Paba ancora in panchina) ma anche delle novità, visti gli addii di diversi senatori.
Attraverso una nota ufficiale, il Latte Dolce ha espresso “interesse e preoccupazione sulle sorti del pallone sassarese”, contestualmente al ribadimento di come i partner Abinsula e Matica saranno “presenze sempre più forti e presenti sulla maglia e a sostegno del progetto”. Una realtà, quella lattedolcina, fatta di “credibilità e lungimiranza, razionalità e passione”, chiavi di volta di un progetto sassarese basato sui giovani (il vivaio di via Leoncavallo è tra i migliori della Sardegna) e su una struttura rodata.
Quello del Latte Dolce appare anche un grido di allarme per il calcio sassarese, alle prese con l’ennesima fase di transizione (si spera verso un’era davvero luminosa) della Torres, ma anche un voler puntare i riflettori su quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni. Prima solo a livello giovanile, poi con la poderosa salita della prima squadra dai tornei regionali alla Serie D. Dal Latte Dolce arriva “una opportunità concreta alla città, pronta a tendere la mano ed a proporsi alla città e in primis alla cittadinanza per salvaguardare la grande tradizione del calcio sassarese”, anche perché “il Latte Dolce Sassari porta avanti il suo progetto ma non può ignorare quello che succede attorno. Quello che succede in città, quello che succede alla città. Sassari è una città dalla grande storia e tradizione calcistica che meriterebbe palcoscenici importanti, una ribalta degna della sua tradizione. La mano è tesa, la disponibilità è massima”.
Subito dopo la fine del campionato di Serie D, era tornata in auge l’ipotesi di una fusione (o collaborazione) tra Latte Dolce e Torres. Un’eventualità che sui giornali e nei discorsi sassaresi è comparsa spesso, talvolta respinta con forza dagli interessati e in altre circostanze auspicata a denti stretti, senza dirlo troppo a voce alta. Uno scenario ancora una volta accantonato, stavolta per volere di quel Salvatore Sechi che ha immediatamente scelto Tergu come punto di approdo per far ripartire una Torres priva del giogo del dissesto finanziario. Da una parte la storia torresina, dall’altra il settore giovanile e la solidità del Latte Dolce, oltre ad un titolo sportivo in Serie D, in mezzo tanti discorsi potenziali da sviluppare per provare a far tornare il calcio professionistico a Sassari. Sarà, molto probabilmente, per un’altra volta, ma il Latte Dolce rilancia e conferma le sue caratteristiche.
E si autodefinisce uno degli interlocutori nell’eventuale tavolo. “L’altro (interlocutore, ndr) è da individuare – si legge nella nota -, ma è sempre e comunque benvenuto. Interlocutore disponibile a sedersi al tavolo e discutere di calcio, del domani, di storia, nome e tradizioni. Le Istituzioni, i cittadini, i tifosi, la stampa le altre fondamentali componenti di un sistema che deve fermarsi e riflettere sulle occasioni perse e su quel che potrebbe essere. Per la città di Sassari, e per il pallone sassarese”.
Fabio Frongia