L’Arzachena verso la Serie C: tante le questioni (economiche, tecniche e amministrative) sul tavolo biancoverde
L’Arzachena continua a lavorare alacremente per arrivare pronta alla prossima, storica stagione in Serie C. Periodo di scadenze e adempimenti vari imposti dal nuovo mondo in cui il sodalizio smeraldino è sbarcato, a cominciare dal discorso del campo sportivo. Gli interventi necessari per adeguare il “Biagio Pirina” difficilmente saranno ultimati entro la prossima decade, così nei giorni scorsi la cornetta si è alzata per chiedere (e trovare) la disponibilità di Olbia e dell’Olbia ad ospitare l’Arzachena nel capoluogo gallurese. Sarà lì che, se non ci saranno differenti comunicazioni alle istituzioni entro metà agosto, che i biancoverdi giocheranno almeno le prime partite del prossimo campionato.
Che la situazione sul fronte infrastrutturale non fosse semplice, al netto delle ottimistiche dichiarazioni iniziali e di facciata, si era capito subito. Notevolmente significativi gli interventi richiesti per fare del “Pirina” un impianto da Serie C, pesante lo stallo amministrativo (il Comune di Arzachena è commissariato e l’11 giugno si terranno le elezioni), eloquenti le dichiarazioni del presidente Menio Fiorini volte a tirare la giacca del commissario in carica.
Detto della questione stadio, l’Arzachena pensa però anche alle vicende che riguardano gli aspetti tecnici ed economici. Per quanto riguarda questi ultimi, l’impegno è sempre volto a trovare risorse fresche e a stretto giro di posta così da garantire la conduzione della stagione, previa iscrizione. Tasse, fideiussione, stipendi, trasferte sono voci che richiedono un impegno non da poco, e ogni minuto (in particolare da qui a fine mese) è e sarà volto a trovare quanta più liquidità e solidità. Il tutto, ovviamente, per evitare di scoprire di avere fatto il passo più lungo della gamba, valutando ogni aspetto a breve, medio e lungo raggio.
Sul fronte tecnico, non dovrebbero esserci problemi per la permanenza di Mauro Giorico nelle vesti di allenatore della prima squadra, come da lui stesso dichiarato, alla vigilia di un incontro con il club e della partenza per svolgere a Coverciano il corso finalizzato al conseguimento del patentino “Uefa A”. Fatto l’allenatore, bisognerà pensare a mettere in piedi le obbligatorie formazioni giovanili nazionali e la squadra che cercherà una difficilissima salvezza.
“Siamo tranquilli, se il campionato di Lega Pro non fosse stato sostenibile non avremmo vinto il campionato e non ci staremmo impegnando a fondo come da un mese a questa parte”, fanno sapere dalla società. Le facce nuove nell’organico biancoverde 2017/2018 non mancheranno, tra giovani ed elementi di esperienza, anche perché quelli protagonisti della cavalcata promozione dalla Serie D si guardano attorno e vorrebbero avere certezze al più presto. Il budget arzachenese è per ovvi motivi limitato e oculato, i calciatori – specie quelli più avanti con l’età e con pochi (o nessuno) anni di Lega Pro alle spalle – sanno che continuare nel massimo torneo dilettantistico potrebbe garantire maggiore remunerazione, per via del sistema contributivo e della valorizzazione dell’ultima, strepitosa annata.
Stadio, economia, squadra. Un’estate da work in progress in Costa Smeralda.
Fabio Frongia