Il ciclista di Villacidro torna in gruppo dopo due mesi e mezzo
La mancata partecipazione al Giro d’Italia numero 100, quello che partiva dalla sua Sardegna e che lo vedeva come uomo simbolo dell’isola e del ciclismo italiano, resta una ferita dolorosa. Ma Fabio Aru, vittima di un brutto infortunio al ginocchio a ridosso della Corsa Rosa, ha fame di strada e gare.
Appuntamento al Giro del Delfinato 2017, al via domenica, quindi il Tour de Force, per dimostrare di essere un big delle due ruote a livello mondiale. “Gli ultimi mesi sono stati un calvario – dice Aru, classe 1990 di Villacidro, a La Gazzetta dello Sport -. Per la bronchite, l’infortunio al ginocchio e la morte di Scarponi che mi ha scosso tantissimo. La vicinanza delle persone che mi sono care è stata fondamentale. Adesso sto bene, giorno dopo giorno sto sempre meglio anche se non so come andrò. Il confronto con i migliori mi manca e non vedo l’ora di averlo”.
Guai a parlare di obiettivi. “Non posso aspettarmi niente di particolare – aggiunge il vincitore della Vuelta a España 2015 – Ho corso appena 15 giorni finora nel 2017 e manco dal gruppo da oltre 2 mesi e mezzo. La voglia che ho di ricominciare però è enorme. Tour de France? Ci sarà tempo per parlarne. Il Tour de France non si prepara di certo attraverso il percorso che ho seguito io e qui al Delfinato mi farà bene avere un confronto subito di alto livello. Sì, è un nuovo inizio a tutti gli effetti e voglio essere all’altezza della situazione. Partecipare al Campionato Italiano? Lo stabiliremo con l’Astana alla fine del Delfinato. Del Tricolore conosco il percorso e lo reputo abbastanza impegnativo. La salita di Ivrea, che va ripetuta 4 volte, la conosco”.