L’addio nella conferenza stampa a sorpresa: “Questa è la mia seconda casa”
“E’ stata una decisione difficile ma ponderata, Sassari è la mia seconda casa, GRAZIE”. Così Brian Sacchetti ha salutato la Dinamo Sassari in una conferenza stampa sorpresa, annunciata mercoledì senza indicare né i temi all’ordine del giorno né i protagonisti presenti. Il mistero celava l’addio doloroso di una delle bandiere della storia biancoblù, il figlio dell’amato ex coach Meo Sacchetti, uno dei senatori italiani, quel Brian Sacchetti che da settimane era dato in partenza, ma che le dichiarazioni ufficiali avevano lasciato intendere potesse rimanere. E invece no, l’addio è certificato.
Accanto all’ormai ex ala numero 14, il presidente Stefano Sardara: “Ci tenevamo a fare questa conferenza e comunicare di persona questa notizia – dice -, senza affidarci a un comunicato freddo e banale. Brian ci ha chiesto di concludere in anticipo la sua esperienza in Sardegna prima della fine del suo contratto, perché dopo sette anni sente che è arrivato il momento di esplorare nuovi orizzonti. È inutile nascondere che ci dispiace perché quello che ci ha dato in questi anni è stato tantissimo, dentro ma soprattutto fuori dal campo. Ma le attestazioni di stima sono già state fatte in altre circostanze, dire di no non è nella nostra cultura soprattutto con Brian che avrà crediti eterni con la società finché non tornerà qui da pensionato. Quindi ci sembrava giusto dargli la possibilità di salutarvi di persona”.
“Innanzitutto grazie, in particolere a Stefano per aver organizzato questa conferenza di saluto in tempi davvero brevissimi – dice Brian Sacchetti -. La mia è stata una decisione difficile ma ponderata. Arriva il momento nella vita di un uomo e di un giocatore in cui si deve guardare altrove: non è stato facile dopo così tanto tempo, Sassari è diventata la mia casa – ha detto con evidente emozione – . Ho fatto questa scelta in totale serenità: questo è forse il modo e il momento migliore per farla e ringrazio Stefano che anche in questa circostanza ha capito. Bisogna essere anche in grado di abbracciare nuove cose e non pensare a quello che si lascia e il mio è un arrivederci e non un abbandono, visto che Sassari è la mia seconda casa e voi tutti siete speciali. Ci vedremo da avversari, forse. Non posso che essere grato a Stefano e alla società per questi sette anni di emozioni e di trofei. Sicuramente oggi è il momento più brutto di questa esperienza ricca però di immense soddisfazioni professionali e umane: lo scudetto, le coppe Italia e la Supercoppa. Lascio una Dinamo che ha la consapevolezza di poter far bene ogni anno e di poter conquistare sempre qualcosa. E’ stato un percorso lungo che ora vede questa società considerata tra i top club non solo in Italia ma anche in Europa, e sono felice di essere stato parte di questo”.