Cagliari, Pisacane: “Lo stemma rossoblù prima di tutto”

Il difensore campano ha segnato il suo primo gol in Serie A

Fabio Pisacane, difensore del Cagliari

Fabio Pisacane, difensore del Cagliari

Nel postpartita di Cagliari-Milan, match vinto per 2-1 dai sardi, è Fabio Pisacane ad arrivare nella mix zone del Sant’Elia. Autore del suo primo gol in Serie A, parla così della sua prima avventura nel massimo campionato: “Cagliari per me è un punto di arrivo, non un punto di partenza. Le favole belle hanno sempre un lieto fine, sono onorato di essere finito nel tabellino in un giorno importante per Cagliari, il Cagliari e i cagliaritani. La mia storia è ancora dolcissima, Pisacane ha sempre messo davanti a tutto lo stemma del Cagliari, ha sempre lottato, ci ha messo sempre cuore e grinta, poi calcisticamente e umanamente tutti possono sbagliare. Ho sempre avuto la coscienza a posto, sono felice che tutto sia andato e stia andando per il verso giusto.”




Continua così il difensore campano: “Il rapporto con Rastelli? Io non entro nelle dinamiche del mister, si sa difendere da solo. Ho conosciuto i cagliaritani, nelle loro grazie devi entrarci piano piano, anche quando ho fatto il terzino ho cercato di sopperire ai miei limiti, adesso godiamoci questo momento e poi chi vivrà vedrà.

Sul gol e la grande gioia successiva: “Quando Joao ha tirato sapevo già che sarebbe finita lì, perché quest’anno mancava questa ciliegina. Me lo sentivo e ho detto a Joao di tirare sopra la barriera. Me lo sentivo… Dedico il gol a chi ha creduto in me – continua Pisacane – Non ci speravo più nel gol ma sulla punizione di Joao ho sentito una sensazione strana, e sapevo che avrei segnato. Mio padre non mi scrive mai il giorno della gara, e oggi l’ha fatto dicendomi che avrei segnato. Ho lottato per giocare in Serie A, da terzino ho dato tutto giocando in un ruolo non mio, visto che nasco come centrale. Ho sempre detto che per me il Cagliari è un punto d’arrivo e mi fa piacere che le persone riconoscano l’impegno che ci metto. Ho moltissima energia perché ho dovuto cambiare tante cose della mia vita, a partire dall’alimentazione. Potrei ricominciare il campionato oggi. In passato hanno usato me per attaccare Rastelli – continua il campano – ma per fortuna sono uno testardo e ho superato tutto. Il futuro? La mia volontà è quella dell’allenatore, e lui come me vuole restare qua. Ma ora godiamoci la vittoria, chi vivrà vedrà. Non mi sono preoccupato quando mi hanno messo Tachtsidis a giocare con me perché è un nazionale ed è un giocatore intelligente. Ha dimostrato di avere grande attenzione e tutti abbiamo tenuto alta la concentrazione per 95 minuti”.




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