Gigi Riva: “Che dispiacere l’abbattimento del Sant’Elia”

Le parole della leggenda rossoblù nel giorno dell’ultima gara al “Sant’Elia”

Gigi Riva con Giovanni Malagò (foto: Gianluca Zuddas)

Gigi Riva con Giovanni Malagò (foto: Gianluca Zuddas)

Così Gigi Riva sullo stadio “Sant’Elia”, che oggi in Cagliari-Milan vivrà l’ultima partita ufficiale della sua storia iniziata nel 1970. Il prossimo 1° giugno ci sarà l’addio definitivo con una partita amichevole tra vecchie glorie e altri invitati, intanto “Rombo di Tuono” ricorda così l’impianto che fu erede dello scudettato Amsicora.




“Il Sant’Elia all’epoca era uno degli stadi più capienti presenti in Italia – dice Riva a GianlucaDiMarzio.com -, un orgoglio per un’intera isola come la Sardegna. Un ricordo? Sicuramente la partita di Coppa Dei Campioni contro il Saint Etienne vinta per 3-1 e quella contro l’Atletico Madrid, in cui avemmo la meglio per 2-1. L’abbattimento del Sant’Elia? La cosa mi fa molto dispiacere”.

“Gol? Nel corso della mia carriera ne ho segnati davvero tanti, è complicato sceglierne uno tra questi. L’entusiasmo della gente che veniva a sostenerci era bellissimo. Giocare in una struttura che comprende 70000 unità non è lo stesso se giochi in uno di quelli stadietti da 20.000-30.000 posti. Il pubblico? C’era un rapporto speciale: sicuramente il momento migliore della carriera. Mi infortunai sfortunatamente in Austria. Senza quell’incidente, avremmo probabilmente vinto un altro scudetto. Da allora, nessuno riuscì più a vincere”.




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