La Sassari pallonara tra titoli sportivi e nuovi progetti

Tanta carne al fuoco per il futuro prossimo delle due realtà calcistiche di Sassari: Torres e Latte Dolce

La tribuna centrale del "Vanni Sanna" - Foto: SEF Torres Calcio 1903

La tribuna centrale del “Vanni Sanna” – Foto: SEF Torres Calcio 1903

Quasi tre settimane sono passate dal nuovo dramma sportivo della Torres, con la retrocessione in Eccellenza a fungere da nuovo punto più basso in un decennio dagli sbalzi vertiginosi. Trascorso il giusto tempo per sbollire rabbia, tristezza, delusione e il resto degli ingredienti di un cocktail comunque amarissimo, ecco che il nuovo capitolo si è aperto: quello delle speranze per il futuro, delle trattative, delle voci da bar e di quelle più attendibili. Il sogno del popolo torresino è quello di chiudere davvero un cerchio di incertezza, così da aprire l’era della seria progettualità in grado di portare la Torres nell’alveo del calcio condotto in maniera egregia.




Che ne sarà della Torres, si chiedono tifosi e addetti ai lavori? Cosa c’è dietro l’angolo per quella realtà falcidiata dai debiti e dai disastri di un quadriennio a tinte pontine, romane e siciliane? Qual è l’idea di Salvatore Sechi, uomo solo al comando e condottiero di un popolo che da sei mesi ha orgogliosamente provato a prendere in mano il suo destino? Sono queste le domande sul tavolo, per le risposte si attende che si esprimano i diretti interessati, e che a ruota arrivino le novità concrete. Sperando di non arrivare ad agosto inoltrato con le consuete incertezze fatte di squadre costruite in fretta e furia e stagioni compromesse in partenza.

“Ci sono molte voci in giro e molte società sono disponibili a collaborare con la Torres del futuro – si limita a dire Sechi in un momento quanto mai caldo -. Oggi sto e stiamo pensando a mettere le basi solide per quello che meritano la Torres e i suoi tifosi”.

Il quadro attuale dice di frenetiche trattative da parte di Sechi per rilevare un titolo sportivo che consenta di liberarsi dal giogo della disastrosa situazione finanziaria, sperando altresì nel ripescaggio in Serie D. Non lo ha nascosto Sechi, nelle dichiarazioni post-retrocessione, quando prima raccontava di come la Torres odierna non possa ambirvi per via degli illeciti sportivi commessi, poi spiegava come a Roma il tentativo rossoblù di far capire il cambio di rotta sia pienamente in atto. Si attendono novità in tal senso, e lo stesso Sechi aveva risposto con un ‘no’ categorico alla annosa eventualità di una fusione con il Latte Dolce. Questione di storie diverse, l’impegno ora è rivolto alla traslazione della Torres. Le ultime parlano di discorsi fitti ed avviati con il pianeta Tergu, dove la disponibilità ad un passaggio di consegne per aprire una nuova era rossoblù sarebbe massima. Ma nella Sardegna nord-occidentale non mancano soggetti disponibili allo stesso tipo di dialogo, e sembra davvero solo questione di giorni (o settimane) per certificare la soluzione adottata.

Bassissime, al momento, le quotazioni inerenti progetti con altre realtà sportive sassaresi, verso i quali Sechi parrebbe aver chiuso le porte. In particolare in casa Latte Dolce la voglia è quella di approcciare ancora una volta al massimo delle proprie possibilità la nuova avventura in Serie D, consci di limiti, difficoltà ed errori da non ripetere. Ci sarà sicuramente un rinfrescamento generale, tra ragazzi che faranno altre scelte e consueto lavoro col settore giovanile (l’obiettivo è inserire nuovi ragazzi in prima squadra, come ogni anno). Ma sarà soprattutto a livello di sponsor, dirigenti e soci che ci sarà un rinnovamento.

In realtà nelle scorse settimane la possibilità di un nuovo, unico sodalizio sassarese è stata quanto meno paventata. Se ne è parlato a vari livelli, ma senza andare oltre. Un progetto nuovo, richiamando imprenditori, istituzioni e gestioni condivise, progetti a lunga scadenza con ruoli definiti, con l’obiettivo di dare a Sassari la prospettiva di un calcio che possa guardare lontano e oltre il dilettantismo. Ad oggi, però, tale ipotesi rimane e rimarrà in un cassetto.

“La nostra missione non cambia – fa sapere quella che oggi è la prima realtà calcistica cittadina – Vogliamo operare con i giovani, aumentare la nostra appetibilità perseguendo quelli che da sempre sono i nostri ideali a livello sportivo e manageriale, legittimare la nostra partecipazione e permanenza in Serie D, come fatto nell’ultima stagione”.

Da ASD (associazione sportiva dilettantistica) il Latte Dolce diventerà SRL (società a responsabilità limitata), le realtà commerciali vedono di buon occhio un Latte Dolce sano che lavora con i giovani e pianifica, e si punta ad aumentare le forze in grado di trainare un progetto che rimane fiore all’occhiello dello sport sardo e sassarese. Nei prossimi giorni si costruirà anche a livello tecnico, con la certezza che anche nella prossima stagione la casa del Latte Dolce sarà il “Vanni Sanna”, vista l’impossibilità di adeguare – salvo sorprese – il campo di via Leoncavallo per la quarta serie.

Fabio Frongia




Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lascia un commento