Olbia, Carta: “Critiche ci stanno, fatto grande lavoro”

Parla il direttore sportivo dei bianchi galluresi

Carta (secondo da destra) con il ds del Cagliari Stefano Capozucca

Carta (secondo da destra) tra il ds del Cagliari Stefano Capozucca e il presidente dell’Olbia Alessandro Marino 

L’Olbia guarda avanti, periodo di vacanza ma anche di basi da gettare in vista del futuro. La società gallurese è al lavoro per capire quelli che potranno essere gli elementi su cui fondare la squadra che nella stagione 2017/2018 dovrà soffrire meno di quanto fatto nell’ultimo girone di ritorno.

Dopo il presidente Alessandro Marino (leggi qui), è il direttore sportivo Pierluigi Carta a dire la sua su quanto successo nell’annata del ritorno in Lega Pro, tra errori e cose positive, gettando poi lo sguardo oltre l’angolo di un campionato ormai in archivio. L’addio di Andrea Cossu costringerà a trovare un altro uomo per la trequarti, oppure cambiare sistema di gioco, anche se di questo – come detto da Marino – si parlerà a rinnovo di Bernardo Mereu avvenuto.




«Murgia (Alessio, trequartista scuola Cagliari, classe 1997 di San Gavino, ndr) inizialmente ha pagato il salto di categoria – dice Carta a La Nuova Sardegna -, ma ha lavorato con impegno e nel girone di ritorno è cresciuto. Se farà ancora parte della nostra rosa potrà avere più spazio. Francesco Pisano rimarrà? Ancora non ci siamo incontrati con nessun giocatore, verso fine mese parleremo. Francesco è stato importante in campo e nello spogliatoio», assicura Carta, che continua nella disamina di mercato.

Tanti rebus in attacco, dove Kouko piace a tante società (anche di Serie B), Ogunseye è di proprietà dell’Inter, Capello tornerà al Cagliari, mentre arriverà Arras. «Non vorrei fare nomi – continua Carta – Arras (classe ’98 di Berchidda, in arrivo da due anni nella Primavera del Cagliari, ndr) è un nostro giocatore, ha fatto un percorso importante nelle giovanili di Juventus e Cagliari. Ma mancano due mesi al ritiro, è prematuro dire se giocherà con noi l’anno prossimo».

Si cercherà più tranquillità sul fronte portieri. L’Olbia ne ha utilizzati quattro in stagione, fino a promuovere Van der Want (classe ’95) nel positivo rush finale. «Abbiamo schierato 4 portieri non perché avessimo le visioni – spiega il direttore sportivo cagliaritano -, ma nell’ottica di valorizzare giocatori giovani. Una politica che non sempre può avere successo e comporta dei rischi. Montaperto e Carboni credo non abbiano fatto male. Ricci è un ’94, era svincolato, arrivava con presenze da titolare in serie B col Livorno. Non è andata bene. Van Der Want si è comportato benissimo, vedremo se vorrà continuare con noi».




Carta si accoda poi a Marino, che aveva individuato in Piredda, Feola e Muroni gli alfieri del futuro. «Dametto e Piredda potranno essere quel tipo di giocatori. Non escludiamo l’arrivo di calciatori d’esperienza, da affiancare ai più giovani, sempre che abbiano un profilo adatto a noi. Flop Benedicic? Aveva fatto cose importanti con l’Ascoli, non ha confermato le nostre aspettative ma non mi considero tradito. Iotti resterà? Ha dimostrato di poter essere il degno erede di Miceli – conclude Carta a La Nuova Sardegna – Eserciteremo l’opzione per il riscatto. Le critiche? Sono un uomo di calcio e so che le critiche fanno parte del mestiere… Con gli olbiesi mi trovo bene, li invito a valutare razionalmente il grande lavoro che sta facendo questa società e a venire più numerosi allo stadio».

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