Le parole del coach e general manager biancoblù dopo il KO per 85-89 contro la Reyer Venezia
Di seguito il commento di Federico Pasquini, coach e general manager della Dinamo Sassari, dopo la sconfitta per 85-89 nella penultima giornata di regular season, contro la Reyer Venezia di Walter De Raffaele.
“Partita segnata all’inizio del secondo quarto con il parziale di 20-2 – dice Federico Pasquini – che ha vanificato tutto quello che avevamo fatto nel primo quarto. A quel punto ci siamo un po’ disuniti anche se poi c’è stata la reazione e la risalita dal -17. Alla fine un po’ di mancanza di lucidità forse dovuta alla stanchezza ha fatto la differenza nella lotta finale. Complimenti a Venezia, che ha fatto una grande partita, abbiamo giocato con una squadra che non a caso è seconda e che arrivava affamata dalla sconfitta nelle Final Four. A mio parere la squadra ha lottato senza mai mollare per 35 minuti con i 5 minuti di inizio secondo quarto pagati cari. Lavoreremo per capire cosa ha portato al quel break, cercheremo di recuperare gli infortunati e di andare a Caserta al meglio”.
“Noi molto spesso – continua Pasquini – siamo legati al bilanciamento in attacco, per potere avere una buona transizione difensiva. Nel secondo tempo, quando abbiamo recuperato, abbiamo lavorato bene in difesa, ma in attacco siamo riusciti a giocare solo con tiri da tre e pick and roll per Lawal. Avevamo dei problemi fisici in Savanovic e Lydeka, che aveva febbre e poca gamba, Venezia è squadra che gioca bene e ha tanti armi, allora serve un passo in più in fase difensiva, ma se in attacco non sei bilanciato dietro finisci per pagare”.
Monaldi è partito in quintetto e poi non è più rientrato nel secondo tempo. Inoltre, la Dinamo potrebbe pagare il ritorno a ritmi meno forsennati rispetto a gran parte della stagione? “Spesso la panchina ha fatturato maggiore al quintetto, nel mio basket le rotazioni sono fondamentali, per questo Monaldi in quintetto mi permetteva di preservare Devecchi che doveva fare un lavoro importante in fase difensiva, vista l’assenza di Savanovic. Condizione fisica? Noi da quando siamo usciti dalla Champions League abbiamo sempre vinto, non credo che paghiamo il cambio di ritmo nel calendario, penso che avevamo davanti una squadra forte come Venezia, che non è seconda per caso, con alcune defezioni pesanti come Lydeka e Savanovic, purtroppo siamo stati bravi per 35′. Savanovic come sta? Speriamo possa giocare a Caserta”.
Cosa manca per avere continuità? “Noi veniamo da 12 vinte nelle ultime 16 partite, non penso ci sia un problema di continuità, se poi pensiamo a quel che è successo in precedenza allora facciamo del tafazzismo. Siamo primi in classifica nelle ultime 16 gare, oggi è mancata sicuramente qualcosa, a Torino nei primi 20′ siamo stati poco intensi, a Cremona calammo nel terzo quarto, oggi anche siamo mancati nel finale. Sono d’accordo sul fatto che non ci si possa permettere di prendere un parziale di 2-20, ma bisogna lavorare sui perché si è subito un tale passivo, lavorando sull’aspetto mentale, non credo che la Dinamo sia solita ad avere apnee, ci possono essere dei passaggi a vuoto durante una partita, ma non è un problema di continuità”.
“Sono arrabbiato per il 2-20 di parziale, non è ammissibile. Non voglio alibi sulle assenze, se io penso agli infortuni di Lacey, Savanovic o Lydeka, do un un alibi alla squadra e non l’ho mai fatto. Noi abbiamo sempre 10 giocatori che garantiscono ottime rotazioni, bisogna andare oltre i problemi, nei playoff quando giochi al massimo ogni due giorni non puoi guardare a infortuni o problemi vari. Detto ciò è ovvio che quei tre sono giocatori fondamentali per la Dinamo e per qualsiasi squadra. Oggi gli aspetti positivi sono i primi 10′, finché siamo riusciti a giocare dentro-fuori coinvolgendo Lawal in area, poi il fatto che non molliamo mai, nemmeno sul -17, ma penso che 12 vittorie su 16 partite siano un ottimo ruolino. Ora pensiamo a Caserta lavorando su quello che non è andato bene oggi”.
La Dinamo ha sofferto Stone. “Lui non è un tiratore, oggi ha messo tre triple importanti. Tu prepari le partite, ci sta lasciare il tiro a uno che non è un tiratore, avevamo lavorato per inibire Bramos, avevamo battezzato Stone, che però ha tirato benissimo e ha aperto l’area offrendo poi 10 assist. Oggi Stone e Peric segnavano tanto, e sicuramente questo ha dato molti dividendi a Venezia”.
Ora si va a Caserta. “Vogliamo arrivare tra le prime quattro, siamo padroni del nostro destino, vincere a Caserta ci metterebbe al sicuro, a livello di previsioni di griglia è difficile farle, siamo pronti a giocare contro tutti e ancora ci sono molte squadre in ballo per qualificazione ai playoff e relativo posizionamento”.