Lanusei, Hervatin: “Che pubblico! Fa parte della squadra”

Albalonga, Chiappara: “Complimenti al Lanusei per la salvezza ottenuta. Abbiamo una finale storica da giocarci”

Il tecnico Hervatin in conferenza stampa (foto: Giorgio Melis)

Il tecnico Hervatin in conferenza stampa (foto: Giorgio Melis)

Al termine della bella partita contro l’Albalonga in sala stampa si presenta il tecnico del Lanusei Gianluca Hervatin, soddisfatto della gara condotta dai suoi: “Sono molto contento, abbiamo fatto una bellissima gara. Potevano vincere entrambe le squadre ma forse abbiamo avuto qualche occasione in più noi. Loro sono una grande squadra, si difendono bene, giocano con la palla alta che riescono a far risultare sempre una buona giocata. In questa partita abbiamo avuto le palle gol più nitide (varie conclusioni pericolose e il palo di Kouadio) prendendo, però, dei gol abbastanza ingenui su palla inattiva: nel primo lasciando tutto solo a saltare Corsetti; il secondo è stato uno schema su punizione. Ho avvisato i ragazzi che lo avrebbero fatto e urlavo di salire all’altezza della barriera, invece siamo stati bassi, l’esterno ha tenuto palla in posizione regolare e servito Cruz. Fino ad oggi non avevamo ottenuto punti con le forti, oggi ci prendiamo un pari che ci sta stretto ma lo accettiamo con serenità per il momento della stagione in cui ci troviamo».



Anche oggi qualche errore è costato la vittoria: «Facciamo errori nelle scelte, quelle che si fanno in un istante e fanno la differenza tra un passaggio azzeccato e uno sbagliato, ma c’è da crescere e si migliorerà». Ne è certo il tecnico di Porto Torres, che poi spiega l’atteggiamento dei suoi in partita: «Noi quando giochiamo a viso aperto siamo belli e otteniamo i risultati. La nostra struttura e il nostro allenamento sono volti a giocare sempre e se riusciamo a farlo con personalità e con l’apporto di ogni giocatore possiamo giocarcela con tutti. I nostri sono gol cercati, costruiti e sudati, al contrario di quelli che prendiamo, spesso stupidi».

Non mancano parole di elogio nei confronti del pubblico di casa, che ha salutato con un lungo applauso la squadra al termine della gara: «È un pubblico che fa parte della squadra, una delle componenti del gruppo. Non gioiscono delle nostre sconfitte, ma perdono con noi. Stessa cosa quando vinciamo. Sono sempre stati con noi non è facile che sia così e non succede ovunque. Non ci siamo mai sentiti criticati o offesi, tanto più io che sono l’allenatore, il primo che può essere contestato. E questa cosa mi fa veramente piacere».



Queste le parole del tecnico milanese Roberto Chiappara, con la sua Albalonga è in finale di Coppa Italia. La squadra ha la testa a quella gara?: «La finale di coppa è il 20 maggio e abbiamo il dovere di onorare il campionato. Restano due partite, siamo venuti qui per farci trovare pronti nel caso in cui qualche squadra davanti fallisse, per riaprire il discorso playoff. Qualche passo falso c’è stato ma noi non siamo stati bravi a portare a casa un risultato che poteva farci rientrare in quest’ottica. Questo pareggio ci può stare: tra il caldo, il campo e il dispendio di energie della partita di mercoledì contro il Bisceglie era da mettere in conto un calo, anche di concentrazione. C’è mancata brillantezza, determinazione e gamba nel volere il risultato. Siamo stati bravi a sbloccarla, meno ad assorbire il ritorno del Lanusei che in pochi minuti ha recuperato il gol ed è passato in vantaggio. Ho trovato un Lanusei certamente diverso rispetto all’andata, per uomini e convinzione. Un applauso va a loro per quello che hanno fatto con la salvezza ottenuta con 4 giornate d’anticipo». L’Albalonga poteva permettersi Cruz e Pintori in panchina: «Ho voluto premiare gli 11 che sono scesi in campo mercoledì e che ci hanno fatto ottenere una finale storica. Cruz è entrato e e ha fatto quello che sa fare, segnare. Ci ha dato una mano per non perderla, anche perché non lo meritavamo».

 

Roberta Marongiu

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