Alla scoperta del giovane che sta giocando la Viareggio Cup con il Cagliari
Nella lista di 28 calciatori scelti dal Cagliari per l’avventura alla Viareggio Cup c’è anche un nome a sorpresa, spuntato al momento dell’annuncio ufficiale ma che mai era stato avvistato nei radar rossoblù. E’ quello di Giacomo Tomaselli, esterno offensivo classe 1999 che però già da un anno abbondante alberga con ottimi riscontri in Serie D, nel calcio vero insomma. Basta questo per rendere opportuna la lente di ingrandimento in direzione di quello che a tutti gli effetti è uno dei prospetti in assoluto più interessanti del calcio italiano.
Il curriculum parla di oltre trenta presenze in Serie D con il Borgosesia – società piemontese storica e propizia nel calcio dilettantistico per risultati e talenti sfornati – condite da 4 reti, di cui 3 nella stagione in corso. Tomaselli si prepara per il grande salto che con ogni probabilità arriverà dalla prossima estate. Per lui c’è la fila, anche se nulla si è concretizzato (almeno alla luce del sole), e se il Cagliari dovesse riuscire ad anticipare tutti porterebbe a casa certamente un ottimo colpo di mercato.
Il Borgosesia è realtà dalla quale prendere esempio. “So per certo che un osservatore del Cagliari (legato a Beretta nda) è venuto a vedere Giacomo e le nostre partite durante questa stagione – racconta il giovane direttore sportivo Simone Di Battista a SardegnaSport.com – Si dice che il ragazzo piaccia a molte società professionistiche, ma per ora l’interesse rimane sulla carta, posso dire che ad oggi solo due società si sono mosse concretamente con alcuni contatti reali”. Il Cagliari, portandolo con sé alla Viareggio Cup, ha sicuramente mosso un passo deciso, anche se da qui a dire che riuscirà a far sue le prestazioni di Tomaselli ce ne passa: “Non ho mai avuto a che fare direttamente con Beretta o col Cagliari”, assicura Di Battista, spegnendo sul nascere la curiosità circa la possibilità che esista (già) un legame strutturale tra i due club. “Solitamente – ribadisce – ho qualche remora nel prestare giocatori durante l’anno ma il Viareggio è una vetrina di lusso. Il Cagliari è la società che ha manifestato il maggiore interesse verso il ragazzo e così è stato raggiunto l’accordo per il prestito. Tomaselli resterà con il Cagliari per l’intera durata del Torneo di Viareggio, poi farà ritorno a Borgosesia per terminare la stagione”.
Al momento, dunque, Tomaselli si gode l’esperienza e dalla Valsesia guardano con attenzione. “Mi auguro non sia una parentesi – dice Di Battista – Credo e spero sia un’opportunità per il ragazzo e per il Borgosesia, lavoriamo tanto con i giovani, siamo una società che punta sulla linea verde dentro e fuori dal campo, abbiamo già vinto il premio per l’utilizzo di giovani in Serie D per la stagione in corso”, rivendica il diesse riferendosi al primo posto conseguito nel girone A e al terzo assoluto prendendo in esame tutto il massimo campionato dilettantistico.
Originario di Aranco (frazione di Borgosesia), Tomaselli è un esterno offensivo classico, ideale come ala (destra o sinistra) in un tridente d’attacco. Nella prima giornata della Viareggio Cup, contro il Parma, Tomaselli è entrato a partita in corso e ha convinto tutti, anche il tecnico Max Canzi. Brevilineo, partendo da destra ha fatto vedere buona gamba, tecnica e dribbling. “Sulla corsia può fare tutto – assicura Di Battista, uno dei migliori dirigenti in circolazione -, va bene anche come ‘tutta fascia’ con alle spalle una difesa a tre perché è giovane e ha margini di miglioramento, può crescere sia a livello tattico che di fondamentali, anche se sicuramente ha già grandi colpi”. L’esordio da titolare in D per Tomaselli arriva un anno fa contro la Fezzanese, subito applausi grazie a personalità e qualità varie, e soprattutto l’enorme orgoglio della gente per un giovane fatto in casa e profeta in patria. Anche se lì ci rimarrà poco, c’è da giurarci.
Tomaselli, intanto, non nasconde le sue ambizioni e si gode la prima avventura con un club professionistico, per ora soltanto in prova, con il Cagliari alla Viareggio Cup. Alla fine della settimana scorsa – giurano i bene informati – una telefonata arriva dalla segreteria del Cagliari alla dirigenza del Borgosesia: “Potete concederci Tomaselli da lunedì prossimo?”. Dal Piemonte nessuna resistenza, solo piacere e orgoglio per il fatto di continuare a mettere in vetrina un calciatore che fa gola a tanti, e che la Viareggio Cup l’aveva odorata con i raduni precedenti nella Rappresentativa della Lega Nazionale Dilettanti.
Importante per la sua crescita anche un allenatore giovanissimo, Alessio Dionisi (classe 1980), toscano dal passato di calciatore – tra le altre Tritium, Varese, Solbiatese, Ivrea con molta Serie D e poca Serie C – tecnico preparato e coraggioso, che a Borgosesia lavora con successo dopo l’esordio nebuloso (esonero dopo 6 partite con l’Olginatese), perfettamente integrato nel progetto tutto verde coordinato da Di Battista e soci.
Juventino ma soprattutto affamato, Tomaselli deve continuare sulla precoce strada intrapresa da quando iniziò dietro casa nella scuola calcio Matteo Bagarini. Poi due anni al Novara (fino al primo anno Giovanissimi) e il ritorno a Borgosesia, saltando la Juniores Nazionale perché tecnici e dirigenza non ebbero dubbi: era ed è pronto per il calcio dei grandi.
Voglia di dribbling, di giocate determinanti, di regalare spettacolo e cose utili alla squadra. Ma lui stesso e chi lo guarda da vicino sanno bene che il percorso va proseguito e affinato, per non rimanere una delle tante promesse non sbocciate. “Devo crescere nella fase difensiva”, dice di sé, e Di Battista rilancia: “Non solo in quello – conclude a SardegnaSport.com – Deve migliorare anche nella fase realizzativa, perché uno come lui può e ha l’obbligo di fare qualche gol in più, anche se parte dall’esterno. Ha ottime capacità aerobiche – continua il diesse -, buona tecnica e sicuramente fa la differenza nel primo controllo, chiaramente vista la giovane età è chiamato a correggere ancora alcuni difetti che sono normali quando hai lasciato da poco il calcio giovanile. Il ruolo ideale? Ala in un tridente offensivo, ma sulla fascia si trova bene in generale, e non è detto che crescendo non possa specializzarsi in altri ruoli…”. Mai come stavolta il banale detto “se son rose fioriranno” calza a pennello. E chissà che non sboccino in rossoblù…
Fabio Frongia